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Fiction per il sociale: mancava qualcuno?

Una tavola rotonda che lascia perplessiCerto, era assai prestigioso il tavolo dei relatori alla tavola rotonda del 1° febbraio, denominata ampollosamente La fiction per il sociale e il sociale per la fiction.
Sotto l’alto patrocinio del Senato, del Ministero delle Comunicazioni e della RAI (Segretariato Sociale) e dopo i saluti al presidente del Senato Pera e al ministro delle Comunicazioni Gasparri, si sono infatti alternati gli interventi di Agostino Saccà, direttore di RAI Fiction, Fedele Confalonieri, presidente del Gruppo Mediaset, Marcello Veneziani, consigliere di Amministrazione RAI, Carlo Degli Esposti, presidente dell’APT (Associazioni Produttori Televisivi), Francesco Scardamaglia, presidente di SACT (Scrittori Associati di Cinema e Televisione), Vittorio Sindoni dell’ART (Associazione Registi Fiction Televisione) e Massimo Cestaro, segretario generale del SAI (Sindacato Attori Italiani).
Il tutto introdotto da Antonio Tomassini, presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato e moderato dal giornalista Pino Aprile, condirettore di “Gente”.

Interventi appassionati, relatori del tutto appropriati, poco da dire. Ma non balza all’occhio anche di un lettore distratto la mancanza di alcune figure fondamentali? Se si parlava di fiction per il sociale non era il caso di dare spazio anche alla voce di chi in tali produzioni viene rappresentato?

Uno dei princìpi più adottati dal mondo della disabilità recita testualmente: Niente su di noi, senza di noi! E lo si usa oramai in ambito di progettazione, di assistenza o di momenti decisionali in genere.
Ebbene, una volta di più sembra proprio che tale dichiarazione sia stata ignorata anche da questa celebrata tavola rotonda, che ha coinvolto i massimi vertici istituzionali. Ne attendiamo a questo punto i risultati concreti, aspettando con ansia i contenuti delle future fiction per il sociale.
(S.B.)

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