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Le barriere romane

L’indagine è stata presentata a fine febbraio dalla Caritas Diocesana di Roma che ha condotto la ricerca con i finanziamenti della Regione Lazio.
Quest’ultima, rappresentata nel corso di una conferenza stampa di presentazione dal vicepresidente regionale Giorgio Simeoni, ha ammesso la gravità della lacuna e ha promesso un pronto intervento. Secondo Simeoni, in particolare, è importante puntare sulla formazione del personale alberghiero, e la Regione ci avrebbe pensato avviando un consorzio regionale di formazione ad hoc.
Il vicepresidente ha ringraziato poi monsignor Guerino Di Tora e Anna Clemente, rispettivamente direttore e responsabile del Settore Studi, Documentazione e Ricerca della Caritas romana, per aver presentato un documento «che approfondisce un mercato turistico e ricettivo sempre più diversificato e che chiede meno barriere architettoniche e maggiori opportunità in termini di qualità e di servizi di accoglienza».

Quel che è certo è che i dati appena raccolti parlano chiaro: mancano rampe d’accesso e i bagni sono inacessibili, proprio due fra i requisiti essenziali per poter parlare di luoghi fruibili anche da parte chi ha difficoltà motorie.
Nel dettaglio, su 761 strutture prese in esame, il 42,03% non supererebbe gli standard minimi.
particolare del ColosseoIl progetto Esperti in marketing e promozione di attività di turismo sociale e ambientale che la Caritas ha sviluppato in collaborazione con l’Assessorato Regionale alla Scuola, alla Formazione e al Lavoro, rivela in sostanza una capitale non molto accogliente per le persone con disabilità e gli anziani. Sugli alberghi hanno la meglio le strutture nuove, quali gli ostelli, i campeggi e gli agriturismi, in media più accessibili, forse – commenta il dossier della Caritas – anche per essere stati costruiti in tempi più recenti.
Due i nodi principali secondo i curatori della ricerca: da un lato manca un intervento severo da parte delle autorità per imporre il rispetto della normativa vigente, dall’altro non è ancora abbastanza diffusa la cultura dell’accessibilità.

Duro il commento di Tiziana  Biolghini, consigliere provinciale con delega alle Politiche per l’Handicap, che sul portale della Provincia di Roma ha messo in evidenza alcune contraddizioni della politica regionale della Giunta capitanata da Francesco Storace.
All’inizio di febbraio, infatti, la Regione avrebbe pubblicizzato la decisione di investire 34 milioni di euro nel settore del turismo, senza però prendersi una cura particolare nell’affrontare l’argomento delle barriere architettoniche. Questione che peraltro sarebbe diventata scottante solo due settimane dopo, di fronte ai risultati dell’indagine condotta dalla Caritas.
La Biolghini, nel rincarare la dose, ha sottolineato anche come la Giunta Regionale non abbia mai riconosciuto la Delibera Regionale n. 501 del 2001, che regola il diritto delle persone disabili di accedere ai soggiorni estivi. 

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