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Integrazione scolastica: la FISH pronta a sostenere le famiglie

Insegnante con bimba al computerLa lettera di Pietro V. Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), arriva dopo l’incontro dell’Osservatorio Ministeriale dell’Integrazione scolastica del 21 giugno ed è indirizzata al ministro dell’Istruzione Letizia Moratti, al sottosegretario di Stato all’Istruzione Valentina Aprea, al capo di gabinetto del Ministro Michele Dipace, al capo dipartimento per la Qualità dell’Istruzione Pasquale Capo, al direttore generale per gli Ordinamenti Silvio Criscuoli, al direttore generale per lo studente Mariolina Moioli e al direttore generale per il Personale Giuseppe Cosentino, oltre che ai direttori generali degli Uffici Scolastici Regionali:

«Al termine del recente incontro dell’Osservatorio Ministeriale sull’Integrazione Scolastica del 21 giugno scorso, le associazioni aderenti alla FISH sono rimaste molto contrariate a causa delle scarse risposte fornite alle tredici richieste contenute in un documento inviato da tempo.
Tra queste richieste figurava anche quella sull’inizio del prossimo anno scolastico. Infatti, a causa della quasi totale mancanza di formazione dei docenti curricolari sulla presa in carico dell’alunno con disabilità e del relativo progetto di integrazione, i genitori stanno sempre più chiedendo ed ottenendo dalla Magistratura un crescente numero di ore di sostegno.
Da più  parti pervengono alla FISH notizie di riduzioni di ore di sostegno per il prossimo anno scolastico, anche nell’attribuzione delle deroghe, e persino in regioni già penalizzate.
Infatti, dai dati ufficiali risulta che ben sei regioni del Nord (Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Provincia Autonoma di Bolzano) e tre del Centro (Umbria, Lazio, Abruzzo) hanno un rapporto dichiarato per il sostegno/alunni con disabilità ben superiore alla media nazionale (1 docente ogni 2 alunni) a scapito dell’universalità del diritto. Nel Lazio, che rappresenta circa il 10% degli alunni inseriti in Italia, il rapporto è addirittura di uno a tre.
Tutto ciò produrrà certamente un grave abbassamento nei livelli di qualità realizzati, ove non si intervenga immediatamente.
Dal momento che nulla si è fatto sino ad oggi per la formazione generalizzata dei docenti curricolari e che scarso è il ricorso ad accordi di programma in cui si possano quantificare le risorse rispettive e concorrenti della scuola e degli Enti Locali, i genitori giustamente insisteranno, anche giudizialmente, per un’adeguata risposta al bisogno attraverso l’aumento, o il ripristino, delle ore di sostegno, a partire dalle regioni sopraindicate.
La FISH, che ha sempre sostenuto di non ritenere la quantità massima di ore di sostegno didattico l’unica risorsa per l’integrazione, ritiene però legittima e appropriata la richiesta delle famiglie, anche per via giudiziale, fino a quando tutti i docenti non saranno in grado di prendersi cura dei singoli alunni con disabilità.
Si invitano pertanto i destinatari di questa lettera, ciascuno per le rispettive competenze, a garantire le ore di sostegno didattico risultanti dai bisogni evidenziati nelle diagnosi funzionali e proposte nelle richieste di deroghe avanzate dai dirigenti scolastici ai sensi dell’articolo 41 del DM 331/98.
Si fa presente che, qualora entro il termine di fine luglio, fissato per legge, non vengano garantite soluzioni di qualità all’integrazione dei singoli alunni, la FISH sosterrà le legittime rivendicazioni delle famiglie.
Mentre si prende atto con piacere delle dichiarazioni di prossimi impegni formulati dal direttore generale Moioli, si rimane in attesa di conoscere le risposte operative  alla presente richiesta e alle altre rimaste inevase del documento di tredici punti da anni in possesso dei destinatari di questa lettera».

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