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Il dragon-boat è anche per i disabili

Dragone di un'imbarcazione da dragon boatIl dragon boat è una disciplina sportiva diffusa in tutto il mondo che prevede gare su imbarcazioni standard lunghe 12 metri e 66 centimetri e larghe un metro e 6 centimetri, con la testa e la coda di drago. Queste imbarcazioni sono sospinte da venti atleti, che usano pagaie di lunghezza compresa tra 1,05 e 1,30 metri, larghe non più di 18 centimetri, al ritmo scandito da un tamburino. A poppa dell’imbarcazione un timoniere tiene la direzione con un remo lungo circa 3 metri. Le gare, che inizialmente si svolgevano sulle 700 yarde (640 metri), oggi si tengono sulle distanze classiche dei 200, 500 e 1000 metri, distanza non prevista a livello di Campionati Continentali. Sono anche in programma le gare di fondo, che sono state disputate per la prima volta agli Europei del 1998, sulla distanza di 2000 metri. Le categorie sono open (con riferimento al maschile), femminile e misto, la quale ultima prevede equipaggi con un minimo di otto donne in barca.

Le origini di questa disciplina sportiva risalgono ad oltre duemila anni fa quando, narra la leggenda, il poeta e statista cinese Qu Yuan si gettò nel fiume Mi-Lo con un atto disperato per protestare contro le vessazioni cui veniva sottoposto il suo popolo dal governo di allora. I pescatori, saputa la notizia, si lanciarono con grandi barche alla ricerca del corpo di Qu Yuan, sbattendo con forza le acque con i remi per allontanare i pesci.
Da allora è nata una tradizione che ricorda quel giorno e si celebra in tutto l’Oriente il quinto giorno della quinta luna con vari Festival di Dragon Boat.

Dal 1976 la Hong Kong Tourist Association ha lanciato questa attività tradizionale come disciplina sportiva. Nel 1990 è stata fondata l’European Dragon Boat Federation (EDBF) e il 24 giugno 1991, sempre ad Hong Kong, dodici Nazioni – tra cui l’Italia – fondarono l’International Dragon Boat Federation (IDBF) che oggi conta ben trentotto nazioni affiliate, in tutti e cinque i continenti.
Fu Robert Wilson il primo Presidente dell’IDBF fino al 1994 e anche il fondatore dell’organizzazione sportiva mondiale del dragon boat.

Attualmente l’IDBF non è ancora riconosciuta dal CIO (il Comitato Olimpico Internazionale), ma in tal senso – grazie alla costante azione del presidente internazionale Mike Haslam – il Comitato Esecutivo IDBF sta conducendo le azioni opportune.
Nel 1995 si sono tenuti in Cina i primi Campionati del Mondo, cui ha partecipato anche l’Italia, seguiti nel ’97 ad Hong Kong dalla seconda edizione. Nel ’96 a Silkeborg in Danimarca si sono tenuti i primi Campionati d’Europa in cui l’Italia ha vinto una medaglia d’oro e due d’argento, seguiti nel ’97 in Germania dalla seconda edizione di Duisburg – il tempio mondiale della canoa e del canottaggio – nel corso della quale il nostro Paese ha conquistato il secondo posto nella classifica per nazioni dietro la Germania, vincendo quattro medaglie d’argento e due di bronzo.
L’anno successivo, i Campionati d’Europa si sono svolti a Roma, dove l’Italia, sempre al secondo posto nella classifica per nazioni, ha mostrato una grande capacità organizzativa e un importante coinvolgimento della città e del mondo dello sport.
Successivamente, nel ’99 a Nottingham, vi è stato il primo Campionato Mondiale svoltosi in Europa, dove l’Italia ha partecipato con un team di ben 118 atleti, ottenendo quattro medaglie d’argento negli Juniores e piazzandosi al sesto posto nel misto assoluto. Successi ancora più importanti agli Europei di Malmoe in Svezia, nel 2000, con quattro medaglie d’oro, due d’argento e quattro di bronzo. In tale occasione l’Italia salì ai vertici mondiali.

Sul piano organizzativo, i Campionati Europei del ’98 a Roma – tenutisi come da regolamento sui 250 e 500 metri, su un campo di gara a quattro corsie e sui 2000 metri da percorrersi intorno ad un anello di 500 – avevano riscosso un pieno successo in termini di partecipazione di atleti e di pubblico. E questo diede alla FIDB (Federazione Italiana Dragon Boat) la possibilità di ottenere l’organizzazione dei Campionati del Mondo per Clubs del 2002.
E così, dopo i Mondiali del 2001 a Philadelphia, negli Stati Uniti, il 2002 è stato l’anno dei Campionati del Mondo a Roma, quando tutti gli equipaggi più forti si sono affrontati al laghetto dell’Eur e la disciplina è stata presentata a tutto il pubblico italiano. Gli equipaggi azzurri si sono particolarmente distinti, conquistando due titoli nella categoria Master, tre in quella Junior e due medaglie di bronzo nell’Open 500 metri assoluto, oltre che nel Femminile 2000 metri assoluto.
Più recentemente, i buoni risultati del movimento italiano sono stati confermati anche ai Mondiali del 2003 in Polonia (Poznan), agli Europei per Club dello stesso anno ad Auronzo di Cadore (Belluno), ai Mondiali per Club del 2004 a Città del Capo (Sudafrica) e a quelli per squadre nazionali di Shangai.

«La nostra – ha dichiarato Claudio Schermi, presidente della Federazione Italiana Dragon Boat – è una disciplina che ben rappresenta la nuova interpretazione dei valori dello sport del nuovo millennio. Sport di alto livello e contenuto tecnico, ma anche e soprattutto sport per tutti, giovani e anziani, amatori e disabili. Sport dai forti contenuti culturali, intorno a cui si vengono a creare momenti di aggregazione e di festa. Sport di squadra, infine, dove l’impegno del singolo contribuisce al successo del gruppo».

*Federazione Italiana Dragon Boat.

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