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Pediatria inadeguata: una lettera al ministro Storace

Ragazzino sul letto di un ospedale«Le scriviamo per manifestarle la nostra preoccupazione per la situazione di disagio denunciata dai cittadini residenti in più regioni, ormai da diversi anni a questa parte, riguardo le difficoltà di accesso al pediatra di libera scelta e l’inadeguatezza delle prestazioni assicurate in quest’area dell’assistenza territoriale».

Le segnalazioni fanno riferimento, in particolare, all’impossibilità di ottenere il pediatra dalla propria ASL e alla necessità di ricorrere, in alternativa, ad un medico di medicina generale, oltre che alla negazione, di fatto, della possibilità di esercitare il diritto alla libera scelta, giacché, spesso, si ha a disposizione un solo pediatra e, se non si è contenti, evidentemente non lo si può cambiare.
La carenza di pediatri sul territorio è all’origine, inoltre, di frequenti lamentele riguardanti l’indisponibilità degli stessi a recarsi al domicilio o la richiesta di parcelle non dovute, la loro irreperibilità, oltre che l’inadeguatezza degli orari di apertura degli studi.

Tutto ciò determina, di fatto, una situazione nella quale l’assistenza pediatrica per molti italiani rappresenta un servizio virtuale, laddove, bene che vada, sono costretti a pagare per ottenere visite a domicilio, mentre nelle situazioni peggiori devono scegliere per i loro figli un medico di medicina generale o decidere di ricorrere ad un pediatra privato.
Inutile dire quanto tutto ciò sia percepito dai cittadini come un’iniquità e una palese ingiustizia, visto che l’assistenza pediatrica è parte integrante dei livelli essenziali di assistenza.

La situazione attuale è sicuramente legata alla carenza effettiva di pediatri, come dimostrano i dati ufficiali, con una disponibilità, in tutte le Regioni, inferiore al fabbisogno reale del Paese e a quello previsto dalle normative attuali.
Ma si deve anche, in tutta evidenza, alle resistenze opposte al convenzionamento di nuovi pediatri per il Servizio Sanitario Nazionale.
Il rapporto ottimale di un pediatra per ottocento assistiti al di sotto dei 14 anni si è rivelato visibilmente inadeguato per garantire la reperibilità necessaria e le visite al domicilio, soprattutto in particolari periodi dell’anno.
Per questa ragione riteniamo necessario che tale rapporto venga rivisto, come è già avvenuto in alcune Regioni, come Toscana e Lazio, riducendo il tetto massimo a 600-650 assistiti per pediatra.
Ci sembra indispensabile, inoltre, che questo avvenga attraverso un’indicazione unica valida per tutto il territorio nazionale.
L’imminente rinnovo della convenzione tra il Servizio Sanitario Nazionale e i pediatri rappresenta, da questo punto di vista, un’opportunità preziosa per evitare di lasciare questa scelta alla buona volontà delle singole Regioni, con l’inevitabile conseguenza di disomogeneità evidenti nel trattamento garantito ai cittadini, a volte anche a pochi chilometri di distanza.
Un intervento di medio-lungo termine dovrebbe puntare, invece, all’ampliamento del numero dei posti disponibili nelle scuole di specializzazione di pediatria del nostro Paese».

*Responsabile nazionale del Tribunale per i Diritti del Malato-CittadinanzAttiva.

Le principali segnalazioni riguardanti i pediatri di libera scelta

Oggetto

%

 

 

Indisponibilità a domicilio

24,9

Impossibilità di avere il pediatra di libera scelta

18,3

Inadeguatezza degli orari di apertura degli studi

15,5

Impossibilità di scegliere tra diversi pediatri

9,7

Irreperibilità

8,1

Impossibilità di cambiare il pediatra di libera scelta

7,1

Inadeguatezza della visita ambulatoriale

6,1

Richiesta di pagamento per visita a domicilio

5,9

Diagnosi tardiva

3,1

Diagnosi errata

1,3

 

 

Totale

100,0

Fonte: Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del Malato, 2005

Per meglio intendere la successiva tabella, è necessario ricordare che per i pediatri di libera scelta il riferimento normativo prevede un limite massimo di 800 pazienti per pediatra di libera scelta, quindi l’indice di riferimento è di 1,25 pediatri per 1.000 residenti in età inferiore ai 14 anni.

Regione

Indice

 

 

Prov. Aut. di Bolzano

0,55

Campania

0,79

Friuli Venezia Giulia

0,81

Basilicata

0,83

Lombardia

0,86

Piemonte

0,88

Molise

0,89

Veneto

0,91

Calabria

0,94

Marche

0,95

Puglia

0,95

Toscana

1,04

Valle d’Aosta

1,04

Sicilia

1,06

Prov. Aut. di Trento

1,06

Lazio

1,08

Umbria

1,08

Sardegna

1,09

Emilia Romagna

1,10

Liguria

1,10

Abruzzo

1,19

 

 

Indice di riferimento previsto dalle normative

1,25

Fonte: elaborazione Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del Malato su dati Rapporto Osservasalute 2004.

 

Presso l’Ufficio Stampa di CittadinanzAttiva sono disponibili tutti i dati delle varie segnalazioni giunte alla stessa.
Cittadinanzattiva ONLUS, Ufficio Stampa, tel. 06 36718302 – 408 – 407 – 351
mail@cittadinanzattiva.itwww.cittadinanzattiva.it
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