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Partecipazione alla spesa: dalle Marche una risposta chiara

Simbolo della Regione MarcheA seguito di un’interrogazione dei consiglieri della Regione Marche Massimo Binci e Michele Altomeni, nella quale si chiedeva alla Giunta Regionale quali atti volesse assumere al fine di far rispettare sul territorio la normativa vigente riguardante la partecipazione degli utenti al costo dei servizi socioassistenziali, l’assessore ai Servizi Sociali della Regione stessa, Marco Amagliani, ha specificato come da parte di quest’ultima sia stato più volte ribadito che il calcolo del reddito va effettuato in modo individuale e non guardando al nucleo familiare, per i soggetti portatori di disabilità grave e per gli ultrasessantacinquenni non autosufficienti.

Lo rende noto un comunicato diffuso dal CAT (Comitato Associazioni di Tutela) delle Marche, segnalando anche la precisazione – sempre da parte dell’assessore Amagliani –  che, in ambito di compartecipazione dei familiari, quest’ultima, in base all’articolo 433 del Codice Civile, dev’essere chiesta solo dall’interessato e non direttamente dall’ente erogante il servizio.
Amagliani ha ricordato inoltre che la legislazione regionale prevede come, al soggetto istituzionalizzato, debba comunque essere garantita la disponibilità personale di una somma pari al 60% di una pensione sociale e ha concluso affermando che «ogni comportamento diverso da parte degli enti erogatori del servizio si configura come in contrasto con le norme vigenti».

«Quanto dichiarato dall’assessore – annota il CAT nel suo comunicato – è molto importante perché ribadisce che secondo la normativa vigente soggetti con handicap grave e anziani non autosufficienti devono contribuire al costo dei servizi di assistenza sociale solo con i propri redditi. Appare invece diffusa la prassi, da parte degli enti locali, di richiedere contributi ai parenti dei ricoverati (in centri diurni, strutture residenziali ecc.), anche con minacce più o meno esplicite di esclusione dal servizio e di recupero forzoso dei presunti crediti. Gli enti avanzano conseguentemente richieste economiche ai familiari e ai parenti tenuti agli alimenti per cifre che nei servizi residenziali che ospitano anziani non autosufficienti possono arrivare anche a 1.500-1.800 euro al mese. Si ricorda che da dati forniti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, “nel corso del 1999, 2 milioni di famiglie italiane sono scese sotto la soglia della povertà a fronte del carico di spese sostenute per la ‘cura’ di un componente affetto da una malattia cronica”».
(S.B.)

Del Comitato Associazioni di Tutela (CAT) delle Marche fanno parte:
AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) Regionale
Alzheimer Marche
ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Disabili Intellettivi e Relazionali) Jesi
ANGLAT (Associazione Nazionale Guida Legislazione hAndicappati Trasporti) Marche
ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) Marche
Associazione Free Woman
Associazione La Crisalide
Associazione La Meridiana
Associazione Libera Mente
Associazione Paraplegici Marche
– Centro H
Gruppo Solidarietà
Tribunale della Salute Ancona
UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) Ancona
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