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Verso una nuova consapevolezza etica

Espressione tra il sorridente, l'enigmatico e il perplessoQuanti sono gli italiani sensibili a un’etica globale ecosostenibile? Quanti vogliono la pace e la tolleranza interrazziale? Quanti fanno ricorso a medicine non convenzionali? Quanti sono delusi dai partiti e quali nuovi impegni etici chiedono? Quanti perseguono una crescita personale, psicologica o interiore? Quanti contribuiscono alla creazione di una nuova cultura?

A tali domande cerca di rispondere la Prima Ricerca Nazionale sui Creativi Culturali, riguardante appunto la profonda trasformazione della popolazione italiana verso una nuova consapevolezza etica.
Lo studio – promosso dall’Università di Siena, dal Club di Budapest e dall’Associazione Villaggio Globale – verrà presentato giovedì 2 febbraio a Milano, nel corso di una conferenza stampa (Sala del Grechetto, Biblioteca Sormani, Via Francesco Sforza, 7), che vedrà la partecipazione di Enrico Cheli, sociologo e responsabile scientifico dell’indagine, Ervin Laszlo, filosofo della scienza, evoluzionista, candidato al Nobel per la Pace e Nitamo Montecucco, presidente del Comitato Promotore.

Molti sono i dati inaspettati che emergono dalla ricerca: sembra infatti che oltre il 50% della popolazione adulta italiana (più di 18 milioni di persone) sia sensibile a nuovi valori e stili di vita nei seguenti campi: ecologia, pace, etica dei rapporti umani, consumo consapevole, medicine non convenzionali, economia sostenibile, volontariato, ricerca interiore.
Il 30% circa degli interpellati, poi (10 milioni di italiani), vengono definiti sociologicamente come Creativi Culturali, cioè persone che vivono con maggiore impegno e coerenza questi valori e che contribuiscono attivamente alla spontanea creazione di una nuova cultura.

Al progetto ha collaborato anche il sociologo statunitense Paul H. Ray, già docente all’Università del Michigan, che tra il 1996 e il 2000 ha realizzato negli Stati Uniti le prime indagini in materia e che ha coniato egli stesso l’espressione Creativi Culturali.
Il sondaggio – realizzato su un campione demoscopico di circa 1.800 persone, rappresentativo della popolazione nazionale adulta compresa tra i 18 e i 60 anni d’età, distribuita su 27 città, in tutte le regioni italiane – fa parte di un progetto di ricerca internazionale del Club di Budapest e sta per essere proposto anche in Germania, Olanda e Giappone.
(S.B.)

Per ulteriori informazioni:
tel. 0583 86404 – 347 9059331 (Nitamo Montecucco)
info@globalvillage-it.com
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