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Le nuove frontiere della riabilitazione infantile

Inaugurato a Reggio Emilia il Master Universitario di Primo Livello in Riabilitazione infantile e metodologia della ricerca, che dopo una prima fase, in questi giorni di luglio, riprenderà nei giorni 19-21 ottobre e 5-7 dicembre 2006 (quest’ultima sessione a Modena, tutte le altre a Reggio Emilia).Medardo Rosso, Bambino Malato, 1893

L’iniziativa – promossa dal Dipartimento Integrato di Neuroscienze della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Modena e Reggio Emilia – vuole offrire un luogo d’incontro, speculativo quanto empirico, ove studiare a fini terapeutici la complessa architettura delle diverse funzioni adattative del bambino, nelle principali patologie disabilitanti (paralisi cerebrali infantili, malattie neuromuscolari, esiti di mielomeningocele).

«In questa sede – dichiara Adriano Ferrari, direttore del Master – lo straordinario progresso compiuto dalle scienze di base nella conoscenza dei meccanismi e dei processi che sottendono alle attività volontarie dell’uomo potrà essere confrontato con le esperienze terapeutiche più innovative maturate sul campo da chi, fra medici, terapisti e tecnici, ha saputo quotidianamente misurarsi in modo costruttivo con i molti problemi sofferti dal bambino con disabilità e dalla sua famiglia».

Un momento di confronto, quindi, ad alto livello, tramite un approccio anch’esso interessante. «La visione olistica ed ecologica della moderna riabilitazione infantile – continua Ferrari – saprà superare l’integralismo del voler curare tutto e tutti con il solo intervento fisioterapico, per potersi arricchire di nuovi e importanti strumenti terapeutici quali i farmaci per il controllo della spasticità, della discinesia e della dispercezione, le ortesi, gli ausili e soprattutto la chirurgia funzionale, sia ortopedica che neurologica».

Particolarmente significativa la conclusione di Adriano Ferrari: «In questo luogo, infine, la visione emendativa della riabilitazione, tesa fino ad un passato recente a cercare di nascondere tutto ciò che non era stata in grado di cancellare, potrà misurarsi con la sfida del presente: saper cioè realizzare il bambino disabile come persona con le sue differenze, consentendogli tanto di valorizzare compiutamente le proprie risorse individuali, sociali, culturali e ambientali, quanto di misurarsi, senza soccombere, con i propri limiti».
(S.B.)

Per ulteriori informazioni:
– Segreteria Dipartimento Integrato di Neuroscienze
tel. 059 3961701,
manarini@unimo.it
– Organizzazione Master
tel. 0522 522414,
conti.rita@unimore.it.
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