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La grande occasione dell’Europa

L'eurodeputato Nicola Zingaretti, membro della Commissione Affari Giuridici del Parlamento Europeo, incontrato a Strasburgo dai rappresentanti delle associazioni i taliane con disabilitàC’era anche Luisella Bosisio Fazzi, presidente del CND (Consiglio Nazionale sulla Disabilità), alla recente trasferta al Parlamento Europeo di Strasburgo, che ha visto Giampiero Griffo presentare all’Integruppo sulla Disabilità [équipe trasversale di parlamentari europei che sostengono i diritti delle persone con disabilità, N.d.R.] una relazione su questioni statistiche. Di quest’ultima abbiamo già ampiamente riferito in altra parte del nostro sito.
E assieme a Griffo, la presidente del CND aveva successivamente chiesto un incontro con alcuni europarlamentari, per discutere di questioni inerenti alla Convenzione sulla Disabilità recentemente approvata dall’ONU, oltre che di destinazione dei Fondi Sociali Europei.
In realtà – visto l’interesse dimostrato dagli interlocutori – molti altri sono stati i temi affrontati, come vedremo in seguito.

All’incontro, in ogni caso, hanno partecipato gli assistenti degli europarlamentari Marta Vincenzi, Patrizia Toia e Nicola Zingaretti, essendo questi ultimi impegnati nei lavori d’aula, pur avendo essi manifestato grande attenzione e garantito la propria personale disponibilità a Bruxelles, il 6 e 7 novembre prossimi, in occasione della Conferenza Europea finale del Progetto Mainstreaming Disability in Regional and Local Policies.

Con le assistenti delle europarlamentari donne si è parlato innanzitutto della questione di genere all’interno della disabilità e quindi della mancanza di dati disaggregati (maschi-femmine) nelle già povere statistiche specifiche.
Il delicato tema era stato stimolato anche da una lettera inviata a tutte le europarlamentari da Emilia Napolitano, presidente di DPI Italia (Disabled Peoples’ International), nella quale, dopo aver fornito ampi dati sulla multidiscriminazione vissuta dalle donne con disabilità, aveva chiesto particolare attenzione e risposte a tali istanze.
Da segnalare, qui, l’impegno deciso mostrato dall’assistente di Marta Vincenzi nel sostenere le richieste delle donne con disabilità e nel pensare di organizzare con la presidente del CND una strategia coordinata affinché nell’Intergruppo sulla Disabilità venga fatta emergere con chiarezza la questione.

Successivamente è stato possibile incontrare anche personalmente Nicola Zingaretti, con il quale sono stati affrontati soprattutto i temi della Convenzione ONU e dei futuri processi di firma e ratifica della stessa che dovranno seguire il proprio corso sia sul fronte continentale che su quelli nazionali. Nel documento, infatti, viene riconosciuto il ruolo delle cosiddette “istituzioni regionali” (Europa, Asia, Africa ecc.), permettendo alle loro entità giuridiche di firmare la Convenzione. Un atto, quest’ultimo, di grande significato politico che coinciderebbe con una sostanziale assunzione di responsabilità e con l’impegno preciso a modificare la propria legislazione.
«Si pensi poi – sottolinea Luisella Bosisio Fazzi – alle ricadute che ciò potrebbe avere sugli Stati Membri i quali, dopo un’eventuale firma della Comunità Europea, difficilmente potrebbero esimersi dalla ratifica. E dato che quest’ultima è necessaria almeno da parte di 20 Paesi, una ratifica dei 25 Paesi appartenenti alla Comunità renderebbe immediatamente valida l’intera Convenzione, ponendo l’Europa in prima linea, di fronte al mondo, nella lotta per i diritti umani di tutti i cittadini con disabilità».

Il ruolo di Nicola Zingaretti, in tal senso, può essere molto importante: egli infatti è membro della Commissione Affari Giuridici del Parlamento Europeo, ovvero di quell’organismo che si occuperà della intera questione.
Un modo di procedere, questo, che sembra poter portare a positivi risultati anche in altri settori e che, dichiara ancora Bosisio Fazzi, «adotteremo certamente con gli altri europarlamentari appartenenti alle Commissioni che si occupano di questioni inerenti la disabilità».

Per quanto riguarda infine i Fondi Strutturali Europei, i rappresentanti italiani hanno chiesto a Zingaretti – e così faranno con gli altri eurodeputati del nostro Paese – di premere sul versante nazionale affinché in Italia venga finalmente compresa l’importanza della non discriminazione nel loro uso e il valore aggiunto che le questioni dell’accessibilità possono portare all’intera struttura che ne regolamenta l’assegnazione.
(S.B.)

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