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I diritti del malato mentale

Arnold Schönberg, Lo sguardo rosso, 1910, Monaco, Städtische Galerie im LenbachhausCercherà di raccogliere quante più firme possibili l’Associazione Diapsi (Difesa Ammalati Psichici), con il presidio organizzato per giovedì 9 novembre a Torino (Via Garibaldi, 7), insieme ad altre organizzazioni, tutte impegnate nella difesa dei diritti dei malati mentali.

Scopo dell’iniziativa è quello di fare pressione sulla Giunta Regionale Piemontese perché garantisca innanzitutto il diritto alle cure di tutti i malati psichici, senza oneri per le famiglie, assicurando la presa in carico di questi pazienti da parte del Servizio Sanitario Nazionale, anche nella cosiddetta lungoassistenza. Oggi, infatti, circa la metà dei malati non segue alcun trattamento medico.
Si chiedono poi risorse finanziarie appropriate per il funzionamento dei servizi psichiatrici, in un quadro in cui i Dipartimenti di Salute Mentale ricevono sempre meno risorse economiche e organiche.
Sempre secondo la Diapsi, sono necessari altresì anche contributi terapeutici, alternativi al ricovero, per gli adulti colpti da disturbi psichici e inabili a lavori retribuiti, in modo tale da garantire il necessario economico per vivere: alcune di queste persone, infatti, ricevono unicamente 245 euro di pensione al mese.

Tornando poi alla già citata “lungoassistenza”, i promotori della manifestazione chiedono strutture residenziali quali comunità alloggio e gruppi appartamento che soddisfino anche questi bisogni, rispetto a tutte le persone con serie patologie mentali. Tali strutture dovrebbero essere dislocate nel territorio in cui il paziente è vissuto, salvo in quei casi in cui detto principio contrasti con le esigenze del soggetto. Dovrebbero inoltre essere di proprietà delle ASL e dunque gestite direttamente senza pericolo di sfratto, oppure essere affidate ad altri enti, ferma restando la facoltà di cambiare gestione in caso di trattamento inadeguato degli utenti.

Tra le esigenze più pratiche, infine, viene evidenziata da una parte quella di strutture di “sollievo momentaneo” per il malato la cui famiglia viva momenti di difficoltà, dall’altra la necessità di trasferire i malati psichiatrici “anziani”, attualmente ospitati in pensioni o altre strutture residenziali – come le RAF (Residenze Assistenziali Flessibili) – in gruppi appartamento o comunità alloggio.

In poche parole, con questa iniziativa la Diapsi intende chiedere che siano stanziate risorse per i cittadini piemontesi più in difficoltà e che la Regione Piemonte inserisca nel proprio nuovo Piano Socio-Sanitario la previsione che le ASL destinino almeno il 5% del proprio bilancio alla psichiatria.
(S.B.)

Diapsi (Difesa Ammalati Psichici), Via Sacchi, 32, 10126 Torino
tel. 011 646653,
diapsi@arpnet.it – www.sospsiche.it.
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