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Non è isolato il caso dell’Istituto Steiner

Paolo Osiride Ferrero, presidente della Consulta per le Persone in Difficoltà di Torino«A noi tutti – ha dichiarato Paolo Osiride Ferrero, presidente della Consulta per le Persone in Difficoltà di Torino, a proposito della vicenda del ragazzo con disabilità sbeffeggiato e malmenato da alcuni compagni di classe dell’istituto scolastico torinese Steiner – piacerebbe pensare trattarsi di un caso isolato, ma purtroppo dobbiamo segnalare che già nel febbraio di quest’anno una ragazza sordocieca venne molestata per parecchio tempo da tutta la classe, con la sola eccezione di una compagna che la difese strenuamente. Ciò costrinse la ragazza a trasferirsi in un altro istituto di Torino, conosciuto per le sue buone prassi di integrazione, così come ha dovuto fare l’amica, a sua volta pesantemente minacciata».

Vi sarebbe dunque almeno un grave precedente al fatto di questi giorni, ciò che secondo Ferrero impone alcune riflessioni. «Innanzitutto i ragazzi incriminati allo Steiner indubbiamente non hanno avuto dalle famiglie un esempio forte su determinati valori quali il rispetto degli altri, la tolleranza, l’altruismo e l’educazione civica. Questa mancanza da parte dei genitori può forse essere causata da un eccessivo impegno nel lavoro, come sempre più spesso oggi si sente dire. Ma ciò non può essere assolutamente una giustificazione per dei genitori colpevoli di formare figli intolleranti, egoisti e maleducati, che sicuramente da adulti avranno grandi difficoltà ad inserirsi e a relazionarsi con la società di cui fanno parte. Mi auguro che i provvedimenti presi possano servire da monito e da salvaguardia per tutti i ragazzi più deboli».

Ricordiamo, per la cronaca, che i responsabili dell’accaduto sono stati già sospesi per un anno dalla giunta esecutiva dell’Istituto Steiner di Torino, in attesa delle conclusioni della magistratura.
(S.B.)

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