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Disabilità e cooperazione allo sviluppo

Logo del progetto «Make Development Inclusive»Ci sono 500 milioni di persone con disabilità residenti nei Paesi in via di sviluppo, delle quali solo il 3-4% è coinvolto in programmi di cooperazione, nonostante la condizione di disabilità sia causa ed effetto di povertà.
Contro questa situazione nasce oggi il progetto europeo Make Development Inclusive (letteralmente “rendere inclusivo lo sviluppo”) che, «incoraggiando interventi destinati alle persone con disabilità basati sul mainstreaming [le questioni legate alla disabilità che “entrano” in ogni politica di impatto sulla società, N.d.R.]  e sull’empowerment sociale [letteralmente “rafforzamento sociale”, N.d.R.], mira ad includere la tematica della disabilità nelle politiche della cooperazione allo sviluppo, rompendo il circolo vizioso tra disabilità e povertà».

Si tratta di un’iniziativa finanziata dalla Direzione Generale Occupazione e Affari Sociali dell’Unione Europea, che coinvolge dodici organizzazioni non governative e altre associazioni di persone con disabilità.
Per l’Italia i promotori sono l’AIFO (Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau) e DPI Italia (Disabled Peoples’ International).

Il primo incontro si terrà venerdì 24 novembre (Università La Sapienza di Roma, Palazzo Baleani, Corso Vittorio Emanuele II, 244, ore 9-18) e sarà dedicato all’universal design (“progettazione universale”), avviando un ciclo di cinque seminari che il progetto rivolge agli operatori della cooperazione allo sviluppo.
L’appuntamento rientra nelle attività del Forum della Cooperazione del Ministero degli Affari Esteri ed è stato organizzato in collaborazione con il CIRPS (Centro Interuniversitario di Ricerca per lo Sviluppo Sostenibile), per il quale esso varrà come modulo formativo all’interno del master di Cooperazione e Progettazione per lo Sviluppo).

Il titolo dell’evento, strutturato in una prima parte di conferenze e in una seconda di tavola rotonda, è piuttosto lungo: Disabilità e cooperazione. quale prassi per l’inclusione dei diritti umani delle persone con disabilità nei progetti di cooperazione – emergenza e Universal Design.
Al mattino verranno forniti tra l’altro i primi risultati della mappatura – richiesta dal progetto di mainstreaming alle associazioni partecipanti – delle esperienze nazionali. In essa avranno rilevanza tutti i progetti, le competenze e gli approcci innovativi messi in atto da varie realtà nel territorio nazionale.
La tavola rotonda conclusiva, poi, intitolata Quali politiche ed applicazioni dei progetti di disabilità e cooperazione allo sviluppo, rientrerà nell’ambito delle manifestazioni del Villaggio delle Comunità Solidali (Stati Generali della Solidarietà e Cooperazione Internazionale).

A moderare i lavori sarà Giampiero Griffo (DPI Italia) e saranno presenti anche Pietro V. Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap); Francesco Colizzi, presidente dell’AIFO; Urbano Stenta del Ministero degli Affari Esteri; Andrea Micangeli, del CIRPS; Luciano Gonnella per UNOPS/Art Services for International Partnership (United Nations Office for Project Services) dell’ONU; Ivo Pazzagli dell’organizzazione non governativa Educaid.
(B.P.)

Per ulteriori informazioni:
AIFO, Via Ostiense, 60/d, 00154 Roma
persona di riferimento: Simonetta Capobianco, tel. 06 5745699
mainstream.eu@aifo.it – www.make-development-inclusive.org
Segreteria Scientifica:
CIRPS, Nicola Iannuzzo
tel. 06 87452001,
nicola.iannuzzo@uniroma1.it.
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