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Lavori da leccarsi i baffi

Cibi locali tipici, prodotti da agriturismo, vini autoprodotti, alimenti biologici e, se si guarda all’estero, solo commercio equo e solidale: sono gli ingredienti base di una ricetta dal sapore gustoso. Consiste nell’offrire un’opportunità di lavoro alle persone con disabilità intellettiva, prendendo loro, e i loro clienti, per la gola. Marmellate, limoncelli, vini speciali, pietanze speziate: chi può resistere?
Alcuni ragazzi dell'osteria di CorsagnaNessuno, sperano i promotori di due iniziative territorialmente lontane tra di loro, ma vicine nello spirito e nei risultati. Stiamo parlando del bar osteria Le mani in pasta, gestito dall’Associazione Misericordia di Corsagna, in provincia di Lucca, e del servizio di catering offerto dalla giovane Cooperativa Zenzero di Caserta.

Nel Nord e nel Sud dell’Italia, dunque, l’idea è stata la stessa: si tratta infatti di due progetti di inserimento lavorativo di persone con disabilità intellettiva nel settore della ristorazione e in entrambi i casi alcuni corsi specifici di formazione hanno qualificato i destinatari dell’iniziativa, rendendoli abili in cucina. Sia in Toscana che in Campania, poi, l’entusiasmo e la passione con cui i ragazzi si sono fatti coinvolgere sono stati il vero “motore” dell’iniziativa.
Anche l’impegno serio e faticoso per continuare ad esistere appartiene ad entrambe le realtà. A Corsagna, dove il bar-osteria esiste ormai da un anno e mezzo, c’è il problema dei contratti dei cinque ragazzi assunti, scaduti alla fine di dicembre 2006. Loro ci tengono così tanto a continuare l’esperienza che qualche mese fa si sono rivolti con una lettera alla trasmissione Rai condotta da Antonella Clerici Il treno dei desideri, chiedendo un aiuto per continuare l’esperienza lavorativa.

Giovanni Alberigi, presidente della Confratenita Misericordia di Corsagna, assicura che il progetto andrà avanti. «Attualmente», ci spiega, «stiamo lavorando in collaborazione con la Provincia di Lucca, il Centro per l’Impiego della Valle del Serchio e una cooperativa sociale di tipo b, per poter assumere i ragazzi con un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Sarebbe un traguardo molto importante».
A Caserta, invece, tutto è cominciato solo poco tempo fa, il 22 settembre del 2006, data a cui risale l’inaugurazione della Cooperativa Zenzero i cui soci, cinque ragazzi e altrettante ragazze con sindrome di Down, tra i diciannove e i trentun anni, che hanno ottenuto il titolo di commis in cucina, devono rimboccarsi le maniche affinché il loro progetto di catering si avvii.
«I ragazzi sono molto motivati, più dei genitori che non sempre credono nelle loro potenzialità», ci racconta Luigi Delle Femmine, presidente della cooperativa. «Vedono in questa esperienza la possibilità concreta di fare altri passi importanti sulla strada dell’autonomia e dell’integrazione».
Lo staff della Cooperativa ZenzeroCe lo conferma anche la ventiduenne Claudia Micillo che vorrebbe «tantissimo» lavorare. «Abbiamo imparato molte cose e ora siamo pronti», afferma con determinazione. Parla non solo a nome suo, visto che il gruppo è molto affiatato: «Con gli altri va benissimo, andiamo molto d’accordo».
Accanto a loro ci sono tre genitori e quattro persone con precedenti esperienze nel volontariato. Approfittando poi del fatto che uno dei volontari ha già avuto una lunga esperienza nel settore della ristorazione, insieme hanno deciso di contribuire all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale dei dieci ragazzi.

«Nella nostra realtà territoriale, le persone disabili e in particolare quelle con disabilità intellettiva, incontrano difficoltà nell’inserimento individuale in azienda», racconta Delle Femmine. «La cooperativa intende fornire loro occasioni di lavoro attraverso la gestione diretta di servizi di catering, punti di ristoro, piccole mense e attraverso la promozione del commercio equo e solidale, dei prodotti biologici e dell’agriturismo».

Com’è nato il progetto?
«Abbiamo fatto riferimento ad un bando europeo sui finanziamenti della Sovvenzione Globale – Piccoli Sussidi (misura 3.4 del POR, Programma Operativo Regionale della Campania). Esso prevedeva che una cooperativa già operante sul territorio da un certo numero di anni accompagnasse la nascita di una nuova realtà cooperativa con soggetti svantaggiati. La Cooperativa Eva di Maddaloni  ha presentato dunque il progetto della nascita di Zenzero. In questo modo abbiamo ottenuto un finanziamento di 25.000 euro (di cui il 10% va alla cooperativa proponente, il 30% ad un ente formatore accredidato e scelto dalla Regione e il restante 60% a noi), che verrà erogato progressivamente. Ad oggi abbiamo ricevuto circa un 15% del finanziamento, utilizzato per spese notarili, spese per brochure e per l’acquisto di materiale specifico per il catering». 

I ragazzi di Zenzero hanno tutti la qualifica di commis di cucina. Cosa significa e come hanno fatto ad ottenerla?
«Significa “aiuto di cucina” e certifica la capacità di assistenza sia nella preparazione dei pasti che nel servizio in sala. Per ottenerla i nostri dieci soci hanno frequentato un corso di formazione di circa 600 ore finanziato dalla Regione Campania, con lezioni teoriche e pratiche, queste ultime svolte in quattro ristoranti della zona».

Siete nati da appena pochi mesi: cosa siete riusciti a fare finora?
«Non abbiamo ancora un nostro laboratorio per la preparazione dei pasti. Lo consideriamo un obiettivo di medio termine, legato ovviamente alle difficoltà nel reperire le risorse finanziarie necessarie. Intanto, abbiamo già stipulato accordi con pasticcerie, rosticcerie e ristoranti che saranno i nostri fornitori. I ragazzi avranno poi il compito di gestire  sul posto i servizi (banchetto, coffee-break ecc.) e prevediamo per loro anche un lavoro di segreteria-call center. Adesso lavoriamo molto sui contatti con pubbliche amministrazioni, aziende private, ordini professionali,  associazioni di categoria: tutti i soggetti, cioè, che potranno procurarci delle commesse».

Lo zenzero, la spezia che dà il nome alla cooperativa casertanaAvete già un’idea di come organizzerete il vostro servizio di catering? Immaginate già quali saranno le vostre specialità?
«Punteremo sulla valorizzazione dei prodotti tipici e in particolare su quelli dell’agricoltura biologica».

Quali sono le differenze tra il vostro servizio e quello offerto da altre ditte? I vostri prezzi saranno alti?
«La differenza con altre ditte  riteniamo sia nel valore sociale aggiunto che porta la cooperativa. Sui prezzi puntiamo ad essere concorrenziali: secondo alcune indagini di mercato, i margini di utile su un servizio di catering normalmente sono discreti».

E intanto…
«intanto siamo riusciti in questi giorni ad avere la prima commessa per febbraio. Lavoriamo molto sulla formazione, attraverso delle esercitazioni che i ragazzi svolgono in sede. Inoltre, da questo mese, come previsto dal progetto finanziato, ci sarà anche un periodo di formazione presso aziende di catering».

Qual è il riscontro che avete ottenuto finora nella vostra realtà  territoriale?
«Abbiamo riscontrato interesse. La cooperativa è stata presentata anche con una manifestazione promossa dall’Osservatorio per le Politiche Sociali dell’Amministrazione Provinciale il 6 dicembre scorso».

Come vi pubblicizzate?
«Attraverso internet e tramite il tradizionale materiale pubblicitario. Contiamo inoltre di partecipare con uno stand alle numerose manifestazioni che durante l’anno si svolgono sul territorio».

Il 2007 sarà  il vostro primo anno effettivo di vita: quali sono i vostri obiettivi e anche i vostri sogni?
«La sfida che ci attende è impegnativa. Sappiamo che l’entusiasmo è indispensabile, ma che da solo non sarà sufficiente a portare avanti un’esperienza come la nostra. Contiamo sui nostri punti di forza: la forte coesione tra i ragazzi, la rete di contatti con gli enti locali, l’associazionismo. Gli obiettivi per l’anno in corso sono quelli di avere almeno una commessa al mese e di arrivare alla gestione di un punto di ristoro. Il sogno è avere entro la fine del 2007 utili sufficienti  per l’apertura del laboratorio».
Ci vien da dire, a questo punto, che un bel sogno per la Cooperativa Zenzero potrebbe essere, ad esempio, quello di organizzare il catering per un matrimonio con 250 invitati!

Un brindisi dei lavoratori del PoderinoMa torniamo dalle parti di Lucca, dove, come dicevamo, il progetto di inserimento lavorativo risale ormai ad un anno e mezzo fa ed è più consolidato. Un sogno, quindi, che è già diventato realtà.
La grande festa è stata raccontata anche dal quotidiano locale «La Nazione» che il 2 settembre 2006, sulle pagine di cronaca regionale, titolava Un pranzo di nozze diverso e presentava, uno a uno, i cinque specialisti del progetto Lavorare insieme… oltre le barriere, realizzato grazie ad un finanziamento del bando Percorsi di innovazione, indetto dal Cesvot (Centro Servizi Volontariato della Regione Toscana).
Un pizzaiolo, uno chef, un cameriere di sala, un maitre e un barman: sono i cinque ragazzi che gestiscono il servizio e si occupano anche del negozio equo e solidale. Per ottenere i titoli che li qualificano, hanno seguito un corso di formazione consistente in trenta ore di lezioni teoriche sulla socializzazione, la comunicazione organizzativa, l’organizzazione aziendale di piccole dimensioni e le norme in materia di igiene del personale addetto all’industria alimentare, cui sono seguite delle lezioni pratiche.
Luogo di realizzazione del progetto è il centro sportivo polivalente di aggregazione giovanile San Michele della Misericordia di Corsagna, attivo dal 2004, con bar e ristorante, sala incontri e campi da gioco. Le sue sale bar e ristorante da un anno e mezzo sono diventate il bar-osteria Le mani in pasta, grazie alla collaborazione della USL 2 della Provincia di Lucca, del Centro per l’impiego della Valle del Serchio, del Comune di Borgo a Mozzano e dei volontari dell’Associazione Sportiva Dilettantistica San Michele che affiancano i ragazzi durante le ore di lavoro.
Ma a Corsagna non si mangia soltanto. Anche il vino è speciale, perché lo producono altri quattro ragazzi disabili con formazione in ortofloricultura, coinvolti nel progetto Il poderino, realizzato grazie al supporto di un’azienda vinicola locale in collaborazione con l’USL 2.

Buon appetito a tutti, allora, e soprattutto ai ragazzi toscani e campani, divenuti ormai abili confezionatori di manicaretti!

Per ulteriori informazioni:
– Cooperativa Zenzero
Via Ferrarecce, 197, 81100 Caserta
tel. 338 8664882, coopzenzero alice.it
www.cooperativazenzero.it.

– Osteria Pizzeria Le Mani in Pasta
presso Centro Sportivo San Michele della Misericordia
55023 Corsagna di Borgo a Mozzano (Lucca)
tel. 0583 809512.
 

– Associazione Misericordia di Corsagna
Piazza XX Settembre
55023 Corsagna di Borgo a Mozzano (Lucca)
tel. 0583 832020 – 832130 – 832200
misericordia.corsagna@inwind.it
www.misericordiacorsagna.it.

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