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Ispezioni e cure in sicurezza

Paziente ricoverata in ospedaleSi è concluso nei giorni scorsi il programma straordinario di ispezioni dei carabinieri dei NAS negli ospedali, ordinato dal Ministero della Salute in ambito di igiene e profili strutturali, che ha coinvolto 309 strutture sanitarie in tutte le Regioni, su un totale di 672 ospedali del Servizio Sanitario Nazionale. Quanto prima saranno resi noti i risultati.
A parere del ministro della Salute, Livia Turco, occorrerà comunque varare un piano straordinario di prevenzione e ristrutturazione ospedaliera.

Sul tema delle ispezioni e su altre questioni, vi è stato anche, la scorsa settimana, uno specifico incontro del ministro con gli Assessori Regionali alla Sanità, per studiare provvedimenti immediati al riguardo.
Se a parere di Livia Turco, «le indagini in corso dimostreranno che nel nostro Paese c’è tanta buona sanità», tutti i presenti hanno per altro convenuto sull’esigenza di rafforzare i processi di responsabilizzazione per la verifica delle condizioni igieniche in tutte le strutture sanitarie, a partire da quelle che presentano situazioni di degrado, e per il controllo delle norme antifumo, con l’applicazione delle relative sanzioni.
Quanto mai necessario – su un altro versante – sarà poi svolgere un esame dettagliato dei dati risultanti dalle attuali ispezioni, per definire specifici e immediati provvedimenti da adottare laddove dovessero emergere disfunzioni e mancato rispetto delle norme.

Per Alberto Tedesco, assessore regionale alla Sanità della Puglia, «è necessario individuare un programma molto forte e deciso di investimenti per creare nuove strutture sanitarie e riqualificare quelle esistenti; è da quasi quindici anni, infatti, che nel nostro Paese non si spendono soldi per nuove strutture sanitarie. Oltre ai fondi della Finanziaria per il 2007, abbiamo chiesto quindi di renderne operativi altri, rimasti finora inutilizzati».

Durante l’incontro – che è servito anche a definire la costituzione di due gruppi di lavoro sulla spesa farmaceutica e sui ticket – vi è stata una positiva valutazione del Progetto Nazionale Cure Sicure, iniziativa varata dal Ministero della Salute in accordo con le Regioni, al quale dedichiamo uno specifico spazio in calce.

Tornando all’indagine ispettiva, «essa – ha sottolineato il ministro Turco – proseguirà anche dopo questa fase, come ordinaria attività di controllo che i carabinieri preposti alla tutela della salute svolgono costantemente nei confronti di tutte le strutture sanitarie pubbliche e private italiane».
(S.B.)

Il Progetto Nazionale Cure Sicure
Tale iniziativa è stata attivata il 10 ottobre 2006, dal Ministero della Salute, in accordo con le Regioni, al fine di ottimizzare gli interventi di contrasto alle infezioni ospedaliere. Attualmente essa è presente in 14 Regioni e 33 ASL, in attesa di estenderla a tutto il Paese.

Il Progetto prevede di:
– sviluppare un sistema di segnalazione rapida di eventi sentinella ed epidemie;
– sviluppare sistemi di monitoraggio delle infezioni associate alle diverse forme di assistenza sanitaria e sociosanitaria residenziale e domiciliare e costruire un quadro epidemiologico delle infezioni associate all’assistenza sanitaria a livello nazionale;
– definire requisiti per l’autorizzazione e l’accreditamento delle strutture sanitarie e sociosanitarie, relativi alla prevenzione e al controllo delle infezioni;
– promuovere l’adesione di pratiche assistenziali basate su valide e convalidate conoscenze scientifiche (evidence-based) attraverso:
      a) la diffusione di Linee Guida;
      b) la definizione di programmi formativi per il personale addetto al controllo delle infezioni associate all’assistenza sanitaria e sociosanitaria;
– realizzare programmi di comunicazione e gestione del rischio relativamente alle infezioni in strutture sanitarie e sociosanitarie e nei programmi di assistenza domiciliare.

Il Progetto Nazionale Cure Sicure rientra nell’iniziativa dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), denominata Sfida alla salute globale del paziente (GPSC – Global Patient Safety Challenge), che riguarda l’impegno a garantire la salute del paziente attraverso il controllo delle infezioni ospedaliere, a partire dalla semplice pratica del lavaggio delle mani.

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