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Una guida per applicare la sussidiarietà

Ambrogio Lorenzetti, Effetti del Buon Governo, Siena, Palazzo PubblicoL’Auser – associazione di volontariato e di promozione sociale tesa a valorizzare gli anziani e a far crescere il loro ruolo attivo nella società – ha da tempo avviato una fitta rete di relazioni con le istituzioni locali, per un’attiva collaborazione nella difesa, nello sviluppo e nell’innovazione del welfare locale.
Oltre 1.500 sono in tal senso le convenzioni operanti tra l’associazione e le istituzioni locali, soprattutto Comuni, ma anche Aziende Sanitarie e in alcuni casi Regioni.
Tali convenzioni sono orientate verso una concezione interpretativa della solidarietà orizzontale, definita dall’ultimo comma dell’articolo 118 del nuovo Titolo V della Costituzione Italiana («Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà»). Per l’Auser, infatti, l’azione autorganizzata dei cittadini, per finalità di interesse generale, si deve incardinare nel fondamentale articolo 3 della Costituzione («È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese»), che affida alla Repubblica e alle sue istituzioni la garanzia dei diritti sociali delle persone.
In particolare, l’associazionismo – e soprattutto il volontariato – può arricchire e qualificare il welfare pubblico.

La Guida all’interpretazione e applicazione del principio di sussidiarietà, che verrà presentata dall’Auser durante un convegno a Bologna (Sala Polivalente della Regione Emilia Romagna), venerdì 11 maggio (ore 9.30-16.30), ha lo scopo di fornire un manuale di orientamento anche di pratica applicazione del principio di sussidiarietà, con approfondimenti specifici nel campo della salute, dei processi di apprendimento durante tutto l’arco della vita e del volontariato civico nei settori dell’ambiente e della cultura.

All’appuntamento – dopo i saluti di Paola Manzini, assessore regionale dell’Emilia Romagna alla Scuola, alla Formazione Professionale, all’Università, al Lavoro e alle Pari Opportunità, di Paolo Lanna, segretario regionale della CGIL Emilia Romagna e di Giovanni Melli, presidente regionale dell’Auser Emilia Romagna – interverranno Luca Antonini, docente della Fondazione sulla Sussidiarietà e ordinario di Diritto Costituzionale all’Università di Padova, Rita Turati, della Segreteria Regionale SPI (Sindacato Pensionati Italiani) dell’Emilia Romagna, Giuseppe Cotturri, ordinario alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bari, Riccardo Terzi, della Segreteria Nazionale SPI-CGIL, il sacerdote don Giovanni Nicolini e Achille Passoni, della Segreteria Nazionale CGIL.

Introdurrà i lavori Alessandro Montebugnoli dell’Associazione Servizi Nuovi, curatrice della nuova guida, con la quale Auser collabora storicamente e li presiederà Michele Mangano, presidente della Federazione Nazionale delle Associazioni Auser di Volontariato.
Concluderà la giornata Maria Guidotti, presidente nazionale di Auser.
(G.C.)

Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa e Comunicazione Auser
tel. 06 8440772 – 348 2819301
ufficiostampa@auser.itwww.auser.it.
Il principio di sussidiarietà
Esso riguarda i rapporti tra Stato e Società ed è un fondamentale principio di libertà e di democrazia, cardine della nostra concezione dello Stato.

Il principio di sussidiarietà si articola su tre livelli:
a) Non faccia lo Stato ciò che i cittadini possono fare da soli
– le varie istituzioni statali devono creare le condizioni che permettano alla persona e alle aggregazioni sociali (famiglia, associazioni, gruppi, in una parola i cosiddetti “corpi intermedi”) di agire liberamente e non devono sostituirsi ad essi nello svolgimento delle loro attività.
Questo perché la persona e le altre componenti della società vengono “prima” dello Stato: l’uomo è principio, soggetto e fine della società e gli ordinamenti statali devono essere al suo servizio.
Per questo motivo lo Stato deve fare in modo che i singoli e i gruppi possano impegnare la propria creatività, iniziativa e responsabilità, impostando ogni ambito della propria vita come meglio credono, risolvendo da soli i propri problemi. In tal modo si uniscono insieme il massimo di libertà, di democrazia e di responsabilità, sia personale che collettiva.

b) Lo Stato deve intervenire
(sussidiarietà deriva da subsidium = aiuto) solo quando i singoli e i gruppi che compongono la società non sono in grado di farcela da soli
– questo intervento sarà temporaneo e durerà solamente per il tempo necessario a consentire ai corpi sociali di tornare ad essere indipendenti, recuperando le proprie autonome capacità originarie. 

c) L’intervento sussidiario della mano pubblica deve comunque essere portato dal livello più vicino al cittadino
– quindi in caso di necessità il primo ad agire sarà il Comune.
Solo se il Comune non fosse in grado di risolvere il problema, dovrà intervenire la Provincia, quindi la Regione, lo Stato centrale e infine l’Unione Europea.
Questa gradualità di intervento garantisce efficacia ed efficienza, libera lo Stato da un sovraccarico di compiti e consente al cittadino di controllare nel modo più diretto possibile.
Applicando questo principio, lo Stato si mette davvero al servizio dei cittadini, aiutando la formazione di un cittadino attivo e autonomo, che non sia un suddito passivo e sempre bisognoso di assistenza.

(Si ringrazia il sito di Insieme per la Salute e per il Sociale)

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