Un mare di promesse

Nell’ambito della barca a vela, continuiamo a registrare un progressivo aumento di idee e proposte studiate per le persone con disabilità psichica. A Lecce è appena partito il progetto “Velapazziando Social Club”

Aumentano di anno in anno anche in Italia le proposte legate all’esperienza della navigazione e pensate specificamente per persone con disabilità psichica. Alla pratica di questa attività sportiva, infatti, sono riconosciute molte proprietà benefiche di tipo psicofisico. Prua di una barca a vela

In Puglia, a Lecce, l’associazione di volontariato Nuove Speranze, in collaborazione con ImmaginAzioni (un progetto locale con finalità e contenuti artistico-sociali) e con un finanziamento del CSV (Centro Servizi al Volontariato) del Salento, propone il progetto a partecipazione gratuita Velapazziando Social Club per «l’integrazione socioculturale fra persone in situazione di emarginazione sociale e giovani che vogliano attivarsi per un cambio di cultura».
Tre equipaggi, dunque, composti da persone con disabilità psichica e alcuni volontari, una volta concluse le otto lezioni teoriche, scenderanno in mare su Juliet, una barca a vela di tredici metri. Accanto a loro, uno staff di esperti (uno psicologo, un operatore sociale, un rappresentante dell’associazione delle famiglie) seguirà i progressi e le difficoltà dei gruppi. Gli allenamenti saranno intensivi e serviranno a preparare le squadre per la Regata Brindisi-Corfù che avrà luogo all’inizio del prossimo giugno.

Velapazziando Social Club è un’esperienza che riconosce in sé molteplici potenzialità. Combatte i pregiudizi di cui sono vittima le persone con disabilità psichica e offre loro una possibilità di interrelazione con la natura tramite l’apprendimento di competenze e abilità che hanno un riscontro immediato nell’azione pratica.
Il progetto ha inoltre una valenza educativa e riabilitativa, in quanto, per la riuscita dello stesso, risultano fondamentali l’interdipendenza delle responsabilità e la costante comunicazione all’interno del gruppo.

Sulla base di tali considerazioni, l’esperienza della barca a vela è stata praticata anche da altri progetti simili, in Italia e non solo.
Questi progetti possono prendere la forma di regate, come nel caso della genovese Handycup della scorsa settimana, organizzata da UVS (Unione Vela Solidale), e della regata sarda di fine estate Vela Solidale, promossa dalla medesima associazione, con il coinvolgimento di oltre una trentina di imbarcazioni e nel cui equipaggio ci sono medici, operatori e bambini con disabilità motoria e psichica.
Oppure possono diventare giri d’Italia, come nel caso del progetto Matti per la Vela, iniziativa terapeutico-riabilitativa consistente in un giro d’Italia in due barche coordinate dallo skipper Giovanni Soldini e condotte da un gruppo di marinai con disabilità psichica.

Dal 16 al 23 settembre, infine, si svolgerà a Genova la XVI edizione di Vela in Testa, manifestazione internazionale di barca a vela per persone con disabilità psichica, organizzata dall’Unione delle Associazioni Sportive per la Salute Mentale, di cui si è già scritto in Superando.it.
In questi mesi, sta continuando incessante il lavoro preparatorio del comitato organizzatore, che ha già ottenuto importanti patrocini e sostegni, tra cui l’adesione dell’Unione Vela Solidale e dell’Associazione Promotori dei Musei del Mare e della Navigazione.

Agli appassionati di questo settore consigliamo di non perdere di vista il sito dell’UVS (Unione Vela Solidale), associazione che si propone di raggruppare le singole associazioni che in Italia utilizzano le attività veliche a fini educativi e di prevenzione e cura del disagio psichico, fisico e sociale. L’Unione, infatti, organizza o appoggia l’organizzazione di molti degli eventi di cui abbiamo scritto e di altri ancora.
(Barbara Pianca)

Per informazioni sul progetto Velapazziando Social Club:
Agata Frisenna, tel. 347 2381183
nuovesperanze@immaginazioni.org.
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