- Superando.it - https://www.superando.it -

Vedere la musica

Venerdì 24 agosto, presso Palazzo Zuckermann a Padova (Corso Garibaldi, ore 21.15), avrà luogo un concerto all’aperto di chitarra acustica a sei e dodici corde organizzato dalla Promovies, la Scuola Permanente di Cinematografia di Padova, ed eseguito dal musicista e musicoterapeuta padovano Riccardo Misto, che si presenta sul palco con il nome d’arte di Marco Corditis.
Peculiarità di tale appuntamento sarà la sua accessibilità alle persone non udenti, che potranno gustare la musica tramite degli specifici stimoli visivi proiettati durante il concerto, emessi da un traduttore digitale di immagini che li crea in corrispondenza delle frequenze musicali.Visualizzazione del suono in un'immagine astratta

La proposta rientra nel progetto Visual Sound, messo a punto dallo stesso Misto, insieme a Silvia Refatto, e sfrutta una tecnica di visualizzazione del suono resa possibile grazie all’utilizzo di un traduttore digitale che produce una sequenza di immagini astratte in corrispondenza alle frequenze suonate da chitarre, sarod indiani, oud indiani e rebab afgani.
Il progetto è realizzato in collaborazione con ARMON (Associazione per la Ricerca sulla Musicoterapia Orientale Nadayoga), di cui Misto è presidente, con Alessandro Pillinini, responsabile del Centro Audiofonologico Tomatis di Trieste, con il docente dell’Accademia di Belle Arti di Venezia Mauro Arrighi, con l’esperto di canto armonico David Hykes e con gli informatici Alessandro Merlo e Massimiliano Losego.

Misto, educatore e musicoterapeuta al CEOD (Centro Educazionale Diurno) del Villaggio Sant’Antonio di Noventa Padovana, si è specializzato in Nada Yoga, lo yoga del suono, grazie alla frequentazione di un corso triennale tenuto dall’indiano Vemu Mukunda.
«Il Nada Yoga è una branca dello yoga», ci spiega lo stesso Misto. «Nada, letteralmente, significa “vibrazione” e cioè “suono”. Si tratta di una disciplina indiana basata su testi molto antichi che Mukunda, l’insegnante presso cui mi sono formato a Londra, ha aggiornato, adattandoli ai nostri tempi».

In che cosa consiste, praticamente?
«In un insieme di tecniche semplici, che non richiedono una lunga pratica: una sessione normale, in dieci-quindici minuti, è già produttiva di effetti. Il principio fondamentale è la tonica di base, cioè la frequenza personale che caratterizza ogni essere umano. Il Nada Yoga crede che ad ogni essere umano in stato di calma, in un momento privo di emozioni e quindi di lucidità mentale, corrisponda una determinata nota. Occorre innanzitutto individuarla e poi vocalizzarla, tramite esercizi di canto appositamente studiati».

Il maestro indiano Vemu Mukunda (1929 - 2000)Una persona non udente può partecipare a una sessione di Nada Yoga?
«Certo. Lavoro già da tempo con persone con disabilità sensoriali e del linguaggio. Questo metodo ha efficaciacia logopedica, nella rieducazione della voce. Utilizzo degli analizzatori dello spettro vocale che mi aiutano, ad esempio, a individuare le componenti armoniche della voce. A questi associo tecniche ritmo-fonetiche che consistono nella ripetizione dei fonemi ta ka di mi, combinati ad altri in differenti divisioni ritmiche.
Si tratta di un sistema utilizzato dai percussionisti indiani nel nada yoga, le cui valenze logopediche si riscontrano in particolare quando utilizzate da persone con sindrome di down. Infatti, la loro muscolatura è debole e queste tecniche la esercitano e rafforzano.
Tutto ciò viene spesso vissuto come un momento di gioco da chi lo pratica, perché è divertente, ma al contempo favorisce la concentrazione e la memorizzazione legate all’intelligenza operativa. Gli analizzatori di spettro vocale, però, sono strumenti freddi e non catturano l’attenzione, in particolare, delle persone giovani. Per questo mi sono interessato ad altre forme di visualizzazione dei suoni e ho intrapreso il progetto Visual Sound, di cui verrà data dimostrazione al concerto di Padova».

Quindi il progetto nasce per un utilizzo personale nella sessione di musicoterapia?
«Esatto. Con un gruppo specializzato stiamo mettendo a punto un software in grado di tradurre i suoni in immagini. Il programma ha già le sue funzioni di base e verrà appunto utilizzato in associazione alla musica eseguita durante il concerto, ma ora stiamo raffinando i suoi parametri per poterlo adattare alle particolarità del singolo utente. Le persone non udenti che si sottoporranno a una sessione di musicoterapia avranno la possibilità di vedere quello che riescono a produrre foneticamente. Guidati, sarà per loro più facile correggersi e, progressivamente, superare alcune difficoltà legate all’emissione vocale».

Riccardo Misto, oltre ad essere musicoterapeuta, insegna chitarra e batteria, è musicista e vanta collaborazioni con Pino Donaggio, già noto cantautore degli anni Sessanta e successivamente celebre compositore di musiche da film.
(Barbara Pianca)

Per ulteriori informazioni:
Associazione ARMON, tel. 049 609159 – 328 2074908
ricmisto@tin.it – info@nadayoga.it.
Please follow and like us:
Pin Share