«Le nostre proposte – continuano Guidotti e Mazzocco – si muovevano attraverso le linee guida della sostenibilità, dell’equità, dei diritti, della responsabilità e della sussidiarietà: eppure sono state in gran parte inascoltate. Apprezziamo dunque alcune misure di sostegno inserite in Finanziaria, come il fondo per lo sport che per la prima volta riconosce il diritto di cittadinanza allo sport stesso – anche se riteniamo sarà necessario intervenire con una legge dedicata – la proroga del regime IRAP per le ONLUS, l’incremento del finanziamento per il servizio civile – anche se di soli 50 milioni di euro, insufficienti cioè a garantirne il diritto a tutti i giovani che ne facciano richiesta – e anche le detrazioni ai giovani per l’affitto e le misure a favore degli incapienti [coloro che non percepiscono reddito, N.d.R.] e dei pensionati a basso reddito. Non possiamo però non rilevare che il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali è rimasto inalterato a fronte di una nostra proposta di adeguamento a 2 miliardi di euro; il Fondo per la Non Autosufficienza è stato incrementato di soli 200 milioni di euro, laddove avevamo individuato la necessità di almeno un miliardo di euro; la cooperazione internazionale ha visto tradite tutte le promesse: dei 1.700 milioni previsti nel DPEF [Documento di Programmazione Economica e Finanziaria, N.d.R.] la Finanziaria ne ha stanziati 770, violando così anche gli impegni già assunti a livello internazionale; riguardo infine al 5 per mille, si tratta di una vicenda già nota e denunciata».
(Paola Scarsi)
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