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Ho sposato semplicemente un uomo

«Non saprei cosa dire, io non ho sposato un disabile, ho sposato un uomo». In questa frase, pronunciata da una delle persone che mettono a disposizione la propria testimonianza, sta probabilmente la cifra stilistica di Eros e disabili. Riflessioni e testimonianze (Milano, Àncora), libro di Rita Gay e Michele Di Bona, che verrà presentato mercoledì 17 ottobre presso la UILDM di Bergamo (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), con il patrocinio del Centro Servizi Bottega del Volontariato il cui direttore Danilo Ruocco intervisterà per l’occasione gli autori.

Copertina del libro «Eros e disabili»Innanzitutto due parole per presentare gli autori. Rita Gay ha lavorato a Bergamo presso il Centro di Orientamento Professionale e il Centro di Igiene Mentale, occupandosi di formazione per educatori di scuola dell’infanzia e per insegnanti di scuola elementare e media. Attualmente conduce percorsi per docenti e genitori ed è consulente di spazi-gioco, spazi-famiglie, ludoteche e di una comunità di accoglienza per minori.
Tra le sue pubblicazioni più recenti ricordiamo Questi nostri adolescenti. Quando educare sembra impossibile (2003), Parole forti dell’educazione (2005), Cuore di mamma e cuore di papà. Emozioni e paure guardando un figlio crescere (2005), Nidi vuoti e cuori pieni. Emozioni e paure con figli adulti e genitori anziani (2006).
Michele Di Bona, invece, ex operaio e sindacalista di una grande fabbrica di Bergamo, tra le tante cose si dedica ora a una scrittura minimalista «che – è stato scritto – fa presa sui corpi e sulle parole scelte per ricordare anni passati e tratteggiare il futuro di chi arriverà». Ne ricordiamo Orme (2001) e L’odore del cuoio (2004).

La problematica centrale di Eros e disabili è l’aspetto psicologico della sessualità delle persone con disabilità, una questione che – come ben sanno i lettori del nostro sito – solitamente viene nascosta per paura e pregiudizi.
Tale tema vi viene affrontato ponendo in luce gli aspetti problematici emersi in occasione di numerosi incontri effettuati proprio per presentare un’altra opera in materia di sessualità (Il fiore oscuro. Sessualità e disabili di Adriana Bellotti, Nunzia Coppedé ed Edoardo Facchinetti, Roma, Sensibili alle Foglie, 2005).

Con un buon equilibrio tra la parte teorica e una raccolta di testimonianze – alcune espresse in prima persona, altre raccontate – il libro cerca di trovare delle risposte, con il pregio di trattare le varie questioni con delicatezza e rispetto, senza mai esprimere giudizi di valore.
«Storie di silienzi – è stato scritto – solitudini e sofferenze, storie di equilibri in costruzione, storie di affetti consolidati, per un’opera che riconosce ad ogni persona la legittimità dell’espressione sessuale».

È un’epoca, questa, nella quale, come ha scritto recentemente Simona Lancioni nel giornale dell’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare («DM» n. 163, settembre 2007), «a livello di società in generale una certa chiusura sulla sessualità delle persone disabili esiste ancora, come nei confronti di tutte le situazioni che non si conoscono da vicino. A livello invece di “mondo della disabilità”, molte remore sono state superate e la sessualità è sempre più studiata, parlata, testimoniata, descritta, illustrata, analizzata, “insegnata”, promossa, rilfettuta, ironizzata. In alcuni casi persino esibita e ostentata. Si può anzi dire che in quel percorso che dai bisogni essenziali porta alla qualità della vita, la sessualità, ponendosi a cavallo di questi due ambiti, sia stato uno dei primi terreni di conquista rivendicato dalle persone disabili. Ma come stanno concretamente le cose nella realtà di oggi?».
Un quesito di fronte al quale il libro di Rita Gay e Michele Di Bona può fornire certamente un utile contributo di conoscenza e riflessione.
(Stefano Borgato)

Rita Gay, Michele Di Bona, Eros e disabili. Riflessioni e testimonianze, Milano, Àncora, 2007, 10 euro.
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