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Per i malati non autosufficienti le Marche non sono certo un modello!

Gentile Ministro, lunedì 22 ottobre lei verrà nelle Marche per partecipare al convegno Regione Marche: un modello di sanità, una sanità modello, promosso dalla Regione stessa. Abbiamo pensato allora di recapitarle preventivamente questa nota che si propone di informarla sullo specifico della risposta sanitaria e sociosanitaria regionale riguardo ai soggetti più deboli e in particolare delle competenze e responsabilità del Servizio Sanitario Regionale.

Espressione di forte preoccupazione e perplessitàIl Comitato che le scrive è composto per la più parte da associazioni di utenti (Alzheimer, distrofia muscolare, sclerosi multipla, autismo, para-tetraplegici ecc.) che quotidianamente fanno i conti con le esigenze dei malati e con la situazione dell’offerta territoriale di servizi sociosanitari (dal domiciliare al residenziale).
L’occasione della sua visita ci offre l’opportunità per rappresentarle la situazione marchigiana dei servizi rivolti ai malati non autosufficienti e in particolare dell’offerta residenziale.

Siamo ben consapevoli che non esistono territori – anche quelli più ricchi di servizi – che riescano a rispondere pienamente ai bisogni di persone che richiedono consistenti e permanenti interventi, ma quello che qui le presentiamo è un quadro che, per parte nostra, riteniamo di inaccettabile e permanente disattenzione.
Riassumiamo dunque alcuni dati, che la preghiamo di valutare attentamente, perché è giusto che qualsiasi riferimento ai “modelli” tenga conto di situazioni di grande sofferenza che devono essere di monito per ogni tipo di propaganda.

Ad oggi, ottobre 2007, su circa 4.000 anziani non autosufficienti ospiti di strutture (e come può verificare è un dato molto basso, a dimostrazione ancora una volta degli sforzi delle famiglie per mantenere a casa i propri congiunti, nonostante la carenza dei servizi domiciliari), meno del 10% riceve l’assistenza prevista dalla normativa regionale; circa il 50% ne riceve la metà, il restante quaranta non più del 20%.
Ciò significa che più di 2.500 malati non autosufficienti ricevono un’assistenza pari a 50 minuti al giorno e circa 1.200 non arrivano a 15 minuti.
In una Regione, poi, che conta circa un milione e mezzo di abitanti e circa 330.000 anziani con più di 65 anni, viene offerta qualche decina di posti di residenzialità per malati di Alzheimer. Ebbene, il recente documento Prestazioni residenziali e semiresidenziali, della Commissione Nazionale sui LEA (Livelli Essenziali di Assistenza Sanitaria), ne prevede circa 1.500, forse troppi per la nostra Regione, ma certo averne meno del 5% rispetto a quella indicazione segna una distanza infinita.
E ancora, per circa 3.700 posti di residenzialità per non autosufficienti, il nostro sistema sanitario regionale spende dai 10 ai 20 euro al giorno, in molti casi meno del costo di un’ora giornaliera di assistenza domiciliare.

Ma non vogliamo dilungarci troppo. Se avrà voglia, tempo e possibilità le mettiamo a disposizione numerosi testi che ben documentano quanto sopra riportato. Non può sfuggirle, però, un quadro di assoluta gravità e inaccettabilità a danno di soggetti fortemente vulnerabili.
E come le è ben noto, dietro ai dati ci sono persone; donne e uomini, con nomi e cognomi che hanno il diritto di ricevere servizi dignitosi, mentre le istituzioni hanno il dovere di assicurarli.
Le chiediamo quindi di non dimenticare nel suo intervento quanto sopra riportato: sarebbe insopportabile per le tante persone e le loro famiglie che soffrono a causa della mancanza di interventi e prestazioni. Che sentono ripetutamente parlare della «centralità delle fragilità» nelle politiche sanitarie, che continuano a sentirsi dire che prioritari sono gli interventi per la non autosufficienza. Non bisogna prendersi gioco di chi soffre!

Se avrà voglia, infine, le chiediamo la cortesia di domandare, nella sua qualità di ministro della Salute, al presidente della nostra Regione e all’assessore alla Salute se quanto scriviamo risponde a verità e come sia possibile il permanere di questa scandalosa situazione.

*Comitato Associazioni Tutela.

La Segreteria del CAT (Comitato Associazioni di Tutela) delle Marche è presso la UILDM di Ancona, tel. 0731 703327, grusol@grusol.it.

Del Comitato stesso fanno parte:
AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) Regionale
Alzheimer Marche
ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Disabili Intellettivi e Relazionali) Jesi
ANGLAT (Associazione Nazionale Guida Legislazione hAndicappati Trasporti) Marche
ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) Marche
Associazione Free Woman
Associazione La Crisalide
Associazione La Meridiana
Associazione Libera Mente
Associazione Paraplegici Marche
– Centro H
Gruppo Solidarietà
Tribunale della Salute Ancona
UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) Ancona

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