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Ratifica della Convenzione: quando il tempo diventa sostanza

La deputata Katia Zanotti«Chiediamo al Governo quali siano i tempi sulla base dei quali si intenda presentare al Parlamento una legge di ratifica della Convenzione ONU adottata dall’ONU sulla protezione e la promozione dei diritti e della dignità delle persone disabili». Questa la sostanza dell’Interrogazione Parlamentare presentata alla Camera dalla deputata Katia Zanotti il 14 novembre.

La risposta è venuta dal ministro per i Rapporti con il Parlamento e le Riforme Istituzionali Vannino Chiti, con un’importante premessa: «Il Governo condivide il giudizio dell’onorevole Zanotti, sull’importanza della Convenzione dell’ONU [nostri, questo e i successivi grassetti delle citazioni, N.d.R.]».
Poi gli elementi più concreti e in questo momento altrettanto importanti: «Il processo di ratifica della Convenzione – ha dichiarato infatti il ministro – ha preso avvio, per quanto riguarda il nostro Paese, con la costituzione di un gruppo di lavoro composto da dirigenti del Ministero degli Affari Esteri e del Ministero della Solidarietà Sociale […]. Il gruppo interministeriale sta concludendo la predisposizione della documentazione per la legge di ratifica. La procedura è nella fase conclusiva. Nei prossimi giorni sarà acquisito il concerto dei ministri competenti. Subito dopo, il disegno di legge di ratifica verrà sottoposto all’approvazone del Consiglio dei Ministri e sarà inoltrato al Parlamento».

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento e le Riforme Istituzionali Vannino ChitiSiamo dunque ad una fase decisiva e le previsioni di chi pensava ad una ratifica della Convenzione da parte dell’Italia anche prima della fine del 2007 potrebbero a questo punto risultare esatte.
Importante anche il passaggio in cui il ministro Chiti ha voluto riferirsi al Protocollo Opzionale del documento approvato dall’ONU, la cui ratifica «avverrà insieme a quella della Convenzione», assicurando anche «una forma di monitoraggio internazionale, per quanto riguarda il nostro Paese, del rispetto della Convenzione stessa».

Parimenti significativa – da un punto di vista politico e culturale, oltre che per il rilievo dato al contributo delle associazioni di persone con disabilità – la replica della deputata Zanotti, che ha dichiarato: «Dalla risposta da lei fornita, Signor Ministro […], mi sembra di capire che il Governo abbia intenzione di procedere con determinazione e che non stia sottovalutando il problema. Chiedo, comunque, che non vi sia alcuna sottovalutazione perché, in questo caso, il tempo diventa davvero sostanza. Sappiamo che la Convenzione sancisce che i diritti umani valgono anche per i disabili e che ogni ostacolo al pieno godimento degli stessi va assolutamente rimosso. Quindi, si tratta di una Convenzione che ha conseguenze concrete, che pretende un piano, priorità di intervento, risorse e […] nessuna sottovalutazione.30 marzo 2007: la firma italiana della Convenzione da parte del ministro per la Solidarietà Sociale Paolo Ferero Nel nostro Paese, la vita quotidiana delle persone disabili rimane ancora piena di difficoltà, nonostante una diversa attenzione da parte del Governo al tema della disabilità. Rimangono pieni di difficoltà la rete dei servizi, l’assistenza domiciliare, l’integrazione scolastica, l’inserimento nel lavoro, nonostante ci siano leggi molto avanzate in questo senso. […] Dopo l’importante firma per la quale, il 30 marzo, il ministro Ferrero si è recato a New York, ci aspettiamo, così come i disabili del nostro Paese che, peraltro, hanno concorso, con il loro associazionismo, in modo rilevante, alla predisposizione e alla elaborazione della Convenzione che si giunga in tempi rapidi alla ratifica in Palamento. Esiste, infatti, un motto: nulla che ci riguarda sia deciso senza di noi».

I tempi, dunque, sembrano ormai maturi per un ulteriore passo fondamentale di quel percorso che il nostro sito sta seguendo giorno dopo giorni ormai da alcuni anni. Salvo, naturalmente, eventuali “bucce di banana” per questa legislatura, già paventate nei giorni scorsi su queste stesse colonne.
(S.B.)

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