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Con il movimento degli occhi*

Il sistema di controllo oculare EyeGazeRecentemente, sempre su queste colonne (Mouse a mani ferme), ho avuto l’opportunità di proporre la descrizione di un dispositivo di puntamento per personal computer utilizzabile con piccoli movimenti del capo. In quell’occasione ho accennato anche alla disponibilità di ausili per il controllo del computer in grado di funzionare con il movimento degli occhi.
Questa volta, dunque, vorrei provare a descrivere più dettagliatamente questi ultimi dispositivi, trattando in particolare un modello da me provato, senza naturalmente lo scopo di “pubblicizzare gratuitamente” tale prodotto, ma semplicemente perché l’ho trovato molto funzionale e forse ciò potrebbe servire a qualcun altro.

Gli spostamenti dell’occhio
L’ausilio in oggetto si chiama EyeGaze e appartiene, come accennato, alla categoria degli strumenti (device) di puntamento con tecnologia di eye-tracking, ovvero di tracciamento oculare. Nella pratica significa che anche restando completamente fermi davanti ad un monitor e guardando le immagini in esso contenute relative al programma in esecuzione, è possibile rimpiazzare totalmente il mouse e la tastiera attraverso gli spostamenti naturali del nostro occhio.
Il funzionamento di tale aggeggio concettualmente è abbastanza semplice. Il sistema infatti e composto da quattro parti fondamentali: un case CPU (lo “scatolotto”), esattamente come i normali computer; una telecamera ad alta definizione con proiettore incorporato di raggi infrarossi; un monitor; una tastiera dedicata.
Praticamente l’utente si posiziona di fronte alla telecamera montata sotto il monitor ed essa cattura l’immagine di uno dei due occhi, il quale viene colpito alla retina dai raggi IR (del tutto innocui), ottenendo così l’esatta posizione dell’occhio in tempo reale.
All’interno del computer dedicato – ma del tutto uguale ad un normale personal, se non per un’ottima scheda di acquisizione immagini – è stato installato il sistema operativo Windows 2000 e alcuni applicativi specifici per l’uso della sua interfaccia; inoltre, si possono impostare da software diversi parametri di regolazione tipo: tempo di autoclick, delay doppio click, dizionario tastiera, frasi prescritte, timbro vocale per il sintetizzatore eccetera eccetera.

Tante attività, con ottima precisione
Con questo ausilio è possibile svolgere numerose attività ed esso è indicato a tutte le persone che non possono muovere o controllare alcuna parte del corpo, ma tuttavia possono guardare immobili uno schermo e seguire bene con lo sguardo i punti e le immagini mostrate in esso.
Attraverso l’interfaccia-utente, che viene caricata all’avvio del sistema, è possibile svolgere alcune importanti attività, come scrivere testi guardando una grande tastiera a video, far sentire ciò che si scrive mediante un sintetizzatore vocale incorporato, esprimere dei bisogni attraverso un set di frasi personalizzabile, controllare il puntatore del mouse in diverse modalità e anche giocare un po’.
Tutto ciò si può farlo con ottima precisione, dopo avere eseguito una semplice procedura di calibrazione che consiste nel dover seguire con lo sguardo nove o cinque punti sul monitor che compaiono in una sequenza della durata di pochi secondi e comunque questa non va ripetuta se non si cambia di molto la posizione assunta in precedenza.

Sistema semplice e affidabile
Dopo avere personalmente testato EyeGaze per circa tre ore, ho notato che il sistema è preciso ed è rimasto stabile, se non si considerano alcune possibili migliorie che a mio avviso andrebbero proposte, come l’aggiunta di tasti macro sulla visual keyboard (tastiera visuale) oppure la maggiore precisione nel controllo interno del mouse.
Un'altra persona con disabilità lavora al computer tramite un sistema di puntamento oculareCiò che ho però apprezzato di più è che a differenza di altri apparecchi simili – che di solito possiedono un proprio e limitato ambiente di lavoro – questo può funzionare pienamente nel classico ambiente Windows, dato che è sufficiente collegarlo al nostro computer attraverso la porta seriale e quindi, guardando le frecce direzionali e i tasti della tastiera sul monitor, si controlla con ottima precisione il movimento del mouse e si emula comodamente la tastiera del nostro computer collegato. In tal modo resta possibile usare qualsiasi programma installato sul proprio computer personale o un altro, considerando anche la totale compatibilità con Windows XP. Inoltre penso che teoricamente EyeGaze si possa adattare ad altri sistemi operativi, come MAC, Linux o Unix, dato che basterebbe inviare sulla seriale i comandi adatti.

Il problema del costo
Si tratta dunque di un sistema ottimo e applicabile soprattutto a risolvere problemi di comunicazione, che però può servire davvero ad eliminare ogni ostacolo di chi abbia seri problemi motori e adoperi il computer. Purtroppo in commercio di strumenti simili se ne trovano tre o quattro e questo – a parte un’estetica un po’ trascurata e il suo ingombro per via delle varie parti divise – mi auguro che venga preso in considerazione da parecchie persone ed enti, anche per riuscire ad abbassare i costi di vendita.
Infatti, il problema principale che deve affrontare chi necessita di un simile ausilio è proprio l’eccessivo costo (circa 15.000 euro), oltre al fatto che esso non è stato ancora incluso nella lista delle apparecchiature prescrivibili del Nomenclatore Tariffario delle ASL e solo alcune Regioni o Comuni mettono a disposizione dei fondi che coprono in parte l’acquisto di strumenti come questi.
È auspicabile dunque che presto il Ministero della Salute colmi tale lacuna, in particolare pensando alle persone malate gravemente che solo attraverso certi supporti tecnologici possono comunicare, lavorare, studiare ed esprimersi con meno fatica. Bisogna quindi dare importanza a questi strumenti al pari di una carrozzina, di un letto o altre protesi, ma occorre che la politica e la sanità siano più aggiornate e attente alle realtà dei pazienti.
Poiché per necessità sto cercando di ottenerlo anch’io, prossimamente potrei raccontare l’esperienza a chi fosse interessato e dunque, se volete, scrivetemi pure. 

*Testo tratto dal n. 163 (settembre 2007) di «DM», periodico della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) e qui riprodotto, per gentile concessione di tale testata.

Tutti gli interessati a confrontarsi con l’autore di questo testo,
anche per avere ulteriori dettagli, possono scrivere a:
Salvatore Camodeca, torecam1@tin.it.
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