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Non è carità, può essere un ottimo business!

Persona in carrozzina di fronte alle piramidiChe le persone con disabilità rappresentino un “mercato” vasto e spesso sottovalutato per l’industria del turismo è un concetto che va sempre più diffondendosi. Ed è stato proprio il tema delle azioni necessarie a rendere il turismo sempre più accessibile al centro di in un incontro internazionale che ha riunito i rappresentanti delle imprese del settore, esponenti della politica e associazioni di persone con disabilità, svoltosi a Bangkok, in Thailandia, dal 22 al 24 novembre e organizzato presso il Centro Conferenze delle Nazioni Unite dall’ESCAP (Commissione per gli affari Economici e Sociali per l’Asia e il Pacifico dell’ONU), in collaborazione con le istituzioni della Thailandia e DPI (Disabled Peoples’ International) Asia-Pacifico.

Com’è noto, si stima che oggi vi siano nel mondo circa 650 milioni di persone con disabilità, una buona parte delle quali si possono considerare come dei potenziali viaggiatori portatori di bisogni speciali. Ad esse vanno ad aggiungersi oltre 600 milioni di anziani, il cui numero è destinato presumibilmente a raddoppiare entro il 2025.
«Le persone adulte con disabilità o con ridotta mobilità americane spendono circa 13,6 miliardi di dollari all’anno in turismo», ha dichiarato a Bangkok Scott Rains, esperto di questioni riguardante la disabilità. «Creare delle cabine accessibili nelle navi, porti accessibili, trasporti accessibili e luoghi turisti accessibili non è carità, ma un ottimo business!».
«Nelle regioni dell’Asia-Pacifico – ha sottolineato dal canto suo Aiko Akiyama, commissario per gli Affari Sociali dell’ESCAP – sono presenti circa 400 milioni di persone con disabilità e un crescente numero di persone anziane. Inoltre è documentato che circa 400.000 persone hanno utilizzato nel 2006 il servizio di noleggio carrozzina presso l’Aeroporto Internazionale di Hong-Kong».

Di contro, mentre molti Stati dell’Asia-Pacifico stanno prestando grande attenzione al turismo accessibile, vi sono barriere di ogni tipo che continuano ad inibire le persone con disabilità dall’affrontare esperienze di viaggio.
Salire su un aereo – è stato detto durante l’incontro in Thailandia – trovare un bus, un taxi, una stanza d’albergo o un ristorante accessibile spesso può rappresentare una vera sfida, senza contare l’ignoranza e i pregiudizi nei confronti delle persone con disabilità che possono rovinare la loro agognata vacanza.
(Giuliano Giovinazzo)

Per ulteriori informazioni (in inglese), si può accedere al sito internet dell’ESCAP e leggere la pagina disponibile cliccando qui.
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