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Una scuola che cresce con gli alunni

Ragazzina con disabilità insieme a due compagne di scuolaUn luogo dove il diritto allo studio dell’alunno – con disabilità o meno – ha la priorità e dove la scuola garantisce l’assistenza di base: un sogno? Un’utopia? Tutt’altro. Infatti, è proprio quanto succede in un piccolo Comune della Sardegna, Villaputzu in provincia di Cagliari, ove all’Istituto Superiore “Giuseppe Dessì”, «le buone prassi dell’integrazione scolastica – come ci segnala Giuseppe Argiolas, del Direttivo Nazionale CIIS (Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno) – sempre più difficili da realizzare per problematiche legate all’assenza di personale specializzato, trovano applicazione nell’impegno costante della scuola e delle famiglie, con la partecipazione attiva degli Enti Locali sui servizi della persona. Una scuola che cresce con gli alunni e finalizza ogni attività nella piena realizzazione del piano dell’offerta formativa».

Un Paese sempre più “curioso”, questa Italia, un grande mosaico fatto di tante tèssere in ombra e di altre in luce (siamo infatti certi che come a Villaputzu anche in altri piccoli Comuni la situazione è buona), dove di queste ultime in genere si parla poco. Un’Italia dalle leggi all’avanguardia che in troppi, però, cercano di aggirare.
Da parte nostra, pensando ad un anno scolastico come questo, dall’avvio tanto difficile, soprattutto per gli alunni con disabilità, ben volentieri sfidiamo un’antica legge giornalistica, dando spazio in prima pagina ad una “buona notizia” come quella proveniente dalla Sardegna, anche perché questo “spicchio di normalità”, che dovrebbe semplicemente riguardare tutte le scuole del nostro Paese, fa certamente respirare meglio.
Ed è anche bello trovarlo in un istituto dedicato ad una figura luminosa della letteratura come quel Giuseppe Dessì che tanto lucidamente seppe affrontare, con le sue opere, temi importanti come quelli dello sfruttamento dei ricchi sui poveri o la stessa questione ecologica: passaggi fondamentali per comprendere la realtà sociale non solo della Sardegna, ma di tutta l’Italia nel periodo post-1945.

«Un ringraziamento sentito – ci scrive ancora Argiolas – va alle assistenti sociali dei Comuni di Tertenia e Villaputzu per l’impegno profuso a favore dell’integrazione scolastica, ricordando poi l’opera meritoria dell’istituzione nella figura del dirigente scolastico e del Gruppo di Lavoro per l’Handicap d’Istituto che ha sostenuto e promosso queste iniziative con particolare sensibilità e cura».
E anche questi ringraziamenti ci sembrano doverosi.
(Stefano Borgato)

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