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Ma perché deve «saltare» proprio Rai Utile?

Schermo di televisore con un punto di domanda al centroRai Utile è un canale televisivo interattivo della RAI, che va in onda tutti i giorni, trasmesso in chiaro sia sul digitale terrestre che sul satellite, in streaming video sul web e anche dalla piattaforma Sky sul canale 816. Si tratta di un canale nato essenzialmente per rispondere ai bisogni dei cittadini.
Ebbene, dal 31 dicembre le trasmissioni di Rai Utile cesseranno, secondo quanto deciso dal Consiglio di Amministrazione della RAI, per far posto a Rai4, «nuovo canale gratuito specificamente dedicato a un pubblico giovane».
Non conoscendo ancora le peculiarità del nuovo Rai4, potrebbe sembrare prematuro esprimere giudizi, ma certamente si ha l’impressione di una scelta in controtendenza con le autorevoli dichiarazioni che pretendevano per il servizio pubblico un ruolo di guida per la diffusione di una comunicazione di qualità, anche a discapito di ascolti record.

Mai come in questo momento, forse, è stato tanto vivo in Italia il dibattito riguardante concreti progetti di riforma destinati ad attuare una reale evoluzione del sistema delle comunicazioni italiano e della RAI. Basti ricordare a tal proposito i provvedimenti a firma del ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, approntati negli ultimi mesi, o il Disegno di Legge Levi sull’editoria, tutti in fase di discussione.
Anche il movimento delle persone con disabilità italiano segue con estrema attenzione questi delicati passaggi e ha sinora salutato con favore la stipula di un Contratto di Servizio davvero interessante sulle tematiche della disabilità e una rinnovata attenzione dimostrata dalla RAI e dal Ministero delle Comunicazioni sulle migliori strategie per aumentare la presenza e migliorare la qualità della rappresentazione delle persone con disabilità sui media.
Spiace pertanto apprendere che in questa fase di riassetto – non scevra di scandali e polemiche – la prima testata a cedere il passo sia proprio quella di Rai Utile, che ha dimostrato dal momento della sua attivazione una grande sensibilità ai temi del sociale, raggiungendo un livello qualitativo unanimemente riconosciuto e fornendo un servizio molto apprezzato dai telespettatori – certamente un numero non imponente per i canoni auditel – che vi facevano riferimento.

«L’invito al direttore generale e al Consiglio di Amministrazione della RAI – ha dichiarato Pietro V. Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e membro della Sede Permanente di Confronto sulla Programmazione Sociale – è quello di ripensare questa scelta, che pregiudicherebbe quanto di buono è stato fatto nel corso degli anni dalla redazione di Rai Utile, e di studiare le migliori azioni possibili per non disperdere il prezioso bagaglio di competenze maturato dall’équipe di professionisti che hanno animato questa positiva esperienza».
(Giuliano Giovinazzo)

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