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In caso di barriere, niente contributi: una nuova legge in Abruzzo

Persona in carrozzina davanti ad un autobus non accessibile«La società civile è il perno su cui contare, la sua capacità di mobilitazione e azione, portando le istanze di inclusione sociale in ogni territorio».
Lo ha scritto nei giorni scorsi da queste colonne Pietro Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), commentando l’attuale difficile situazione politica e centrando l’attenzione sulla necessità di azioni territoriali condotte all’insegna di pratiche innovative (il testo cui si fa riferimento, intitolato Da dove pensiamo di ripartire, è disponibile cliccando qui).
Ebbene, proprio in questa direzione sembra marciare la legge approvata il 29 gennaio dal Consiglio Regionale dell’Abruzzo, denominata Abbattimento delle barriere architettoniche quale criterio generale per l’accesso ai contributi regionali.

«Sono molto soddisfatta – dichiara Antonella Bosco, presidente della Commissione Sanità della Regione Abruzzo, che ha redatto il provvedimento del quale è prima firmataria – dal momento che si tratta di un segno forte di responsabilità per determinare una netta inversione di tendenza nella gestione degli interventi per la realizzazione di opere pubbliche, private e private aperte al pubblico».
In sostanza gli enti che permetteranno la realizzazione di edifici non a norma perderanno il diritto a ricevere finanziamenti o agevolazioni regionali, ciò che verrà esteso anche all’acquisto di mezzi di trasporto pubblici, nel caso siano inidonei al trasporto di persone con disabilità.

«Annualmente – aggiunge Bosco – sarà redatto un elenco degli enti inadempienti e le somme accantonate dalla Regione in forza dell’esclusione di quegli stessi enti dal diritto di percepire il contributo, se relative a spese per investimenti costituiranno un “fondo a destinazione vincolata per l’eliminazione delle barriere architttoniche”, se relative invece a spese correnti, verranno assegnate per il 10% alle associazioni per persone con disabilità fisica e psico-sensoriale aventi sede nel territorio del Comune inadempiente. Per il residuo, infine, verranno proporzionalmente ripartite tra gli enti aventi diritto nell’ambito di ciascuna assegnazione».

La presidente della Commissione Sanità ha inviato quindi una lettera ai sindaci, ai presidenti delle Province, all’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e all’UPI (Unione Province Italiane) della Regione, oltre che ai presidenti degli enti di trasporto pubblico, e una ai presidenti degli Ordini Regionali di ingegneri, architetti e geometri per informarli del contenuto della nuova norma.
In questi messaggi ha ricordato tra l’altro che la legge stabilisce l’obbligo per i segretari comunali e provinciali e per i direttori degli enti di trasporto pubblico di segnalare alla Corte dei Conti i nomi dei funzionari responsabili della violazione delle leggi; per gli ordini professionali i responsabili della violazione; per la Direzione Regionale dei Lavori Pubblici o dei Trasporti il nome dell’ente inadempiente.

«Si tratta dunque – conclude Antonella Bosco – di un importante passo in avanti verso l’effettivo adeguamento delle opere pubbliche e private e dei mezzi di trasporto alla normativa sull’abbattimento delle barriere architettoniche, in molti casi disattesa, di un avvio verso la legalità e il riconoscimento effettivo dei diritti di cittadinanza, oltre che di un momento di crescita culturale per la Regione stessa».
(S.B.)

Il testo della legge approvata dal Consiglio Regionale dell’Abruzzo il 29 gennaio 2008 è disponibile cliccando qui.
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