Antonio Bortone, presidente nazionale dell’AIFI (Associazione Italiana Fisioterapisti), e Tommaso Daniele, presidente nazionale dell’UIC (Unione Italiana Ciechi), hanno sottoscritto un protocollo d’intesa relativo ai contenuti e ai metodi (percorso formativo e relativo programma di studi) della formazione della figura professionale del fisioterapista.
Le trattative tra i due enti hanno prodotto la definizione di una serie di posizioni che entrambi si impegnano a sostenere nelle sedi isistuzionali e negli incontri pubblici. In particolare, i due enti concordano nella richiesta della riorganizzazione delle scuole per massaggiatori – massofisioterapisti, in modo che l’attuale figura professionale possa venire sostituita da una nuova per ciechi e ipovedenti, «di natura né sanitaria né socio-sanitaria, con eccezione per le aree a preminente contenuto sociale, conseguibile al termine di un corso di studi quinquennale, comunque abilitante per l’accesso all’università, e in grado di operare nei centri benessere e in strutture analoghe». Nell’accordo è previsto anche, successivamente, di «verificare la possibilità di modificare la legge 403/71 (legge che ha istituito in Italia la figura del massofisioterapista), perché comprenda la nuova figura professionale ai fini del collocamento obbligatorio».
Ancora, AIFI e UIC chiedono la revoca del decreto ministeriale del 10 luglio 1998 sulla formazione del massofisioterapista non vedente, «in conflitto con quanto indicato nella legge 502/92 che stabilisce, dal primo gennaio 1996, la chiusura di tutte le scuole del vecchio ordinamento».
A questo proposito, la nota congiunta specifica che «l’AIFI si è a sua volta impegnata a ritirare l’ultimo ricorso presentato al Consiglio di Stato (tuttora pendente) contro l’equipollenza del massofisioterapista triennale precedente al 1996, dando così completa stabilità al quadro giuridico stabilito dal decreto ministeriale del 27 luglio 2000 sui titoli equipollenti. È stato inoltre convenuto che la figura di supporto del fisioterapista è l’operatore socio sanitario e che il fisioterapista, assieme alle altre professioni di area riabilitativa, e l’operatore socio sanitario garantiscono la completezza dell’intervento terapeutico e assistenziale in questo ambito». (B.P.)
