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La prospettiva dell’emergenza

L’European Disaster Disability Network (EDDN) è una rete operativa nata nell’ambito dei progetti europei RDD (Rescuing Injured Disabled Persons in Case of Disaster), Persona, in spiaggia, guarda il mare e un cielo molto minacciososul salvataggio di persone con disabilità in caso di disastri, e FSD (Flooding: Response & Simulation Schemes for Safety of Disabled), dedicato invece a misure di sicurezza e a metodi di salvataggio di persone con disabilità in caso di alluvioni.
Coordinati dall’Ufficio Relazioni Internazionali dell’ULSS 20 di Verona, entrambe le iniziative sono cofinanziate dalla Commissione Europea.

L’EDDN nasce con l’obiettivo di mettere in contatto tra di loro le persone con disabilità, le loro associazioni e tutti i detentori di un qualche interesse, i cosiddetti stakeholder, relativamente alla tematica Disabilità e catastrofi.
Questo per rafforzare il dialogo e la collaborazione tra esperti, ricercatori e studiosi di vari Paesi e reti locali già esistenti, affinché possa prendere vita un reale e costruttivo scambio a livello europeo di conoscenze, informazioni, buone pratiche e procedure utili per quanto riguarda questo approccio alla disabilità da una “prospettiva di emergenza”.
Attraverso – tra gli altri strumenti – anche una newsletter trimestrale (disponibile pure nel sito del Network), di cui nelle scorse settimane è stato diffuso il primo numero e alla quale verrà affidato il compito di fornire notizie utili su pubblicazioni, eventi e iniziative di rilievo in merito a questi specifici ambiti.

Infatti, se da un lato è evidente la mancanza di una rete di collaborazione consolidata su scala europea, dall’altro lo è anche l’esistenza di numerose figure preparate, che operano però separatamente e necessitano, quindi, di uno strumento di raccordo, che per il futuro potrà rispondere al nome di European Disaster Disability Network.
Protezioni Civili, Vigili del Fuoco, associazioni di persone con disabilità e organizzazioni nate per operare in luoghi di catastrofi, naturali o causate dall’uomo, ricercatori universitari: sono questi solo alcuni degli interlocutori cui il progetto si rivolge. E sono già oltre venti, dopo solo poche settimane dall’avvio, le realtà che hanno aderito all’iniziativa: l’EDF (European Disability Forum), un’Associazione di persone con disabilità irlandese, un’Università della Turchia, la Protezione Civile tedesca e quella dell’Estonia, solo per citarne alcune.  

A sottolineare ulteriormente l’importanza di questo tema, nel nostro Paese ancora poco affrontato ma in altre zone del mondo – più esposte a fenomeni naturali devastanti – già piuttosto sviluppato, non possiamo poi non ricordare anche la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, che all’articolo 11 (Situazioni di rischio ed emergenze sanitarie), recita «Gli Stati Parti adottano […] tutte le misure necessarie per garantire la protezione e la sicurezza delle persone con disabilità in situazioni di rischio, incluse le situazioni di conflitto armato, le emergenze umanitarie e le catastrofi naturali».Persona senza gambe, dotata di un ausilio artigianale passa vicino a una pozzanghera d'acqua

Benché piuttosto giovane, la rete vanta già un risultato concreto di grande rilievo quale La Carta di VeronaSul salvataggio delle persone con disabilità in caso di disastri, documento prodotto a seguito della Consensus Conference tenutasi a Verona nel novembre del 2007 e incentrata su questo tema.
«La Carta di Verona – si legge nell’introduzione al documento – intende essere una pietra miliare nel processo di conoscenza di questa materia e, quindi, nello sviluppo di nuove competenze tecniche e di maggiori capacità di progettazione, volte a definire in modo più accurato i bisogni e i diritti delle persone con disabilità. Scopo della Carta, quindi, è collegare le libertà fondamentali esistenti e la protezione civile l’una con le altre, portandole quanto più possibile a conoscenza dei cittadini e delle istituzioni e dando, in questo modo, un contributo concreto all’impatto e all’applicazione della Convenzione ONU».

Infine, oltre alla newsletter trimestrale, il progetto dell’EDDN prevede anche la creazione di un forum, ulteriore occasione e “luogo virtuale” dove tutti i soggetti interessati possano “incontrarsi”, confrontarsi e dialogare. (Crizia Narduzzo)

Il modulo per aderire all’EDDN è disponibile cliccando qui.
Per ulteriori informazioni:
EUropean Disaster Disability Network
riferimento: Matteo Adamoli, tel. 045 8076043 
eddn@ulss20.verona.it – madamoli@ulss20.verona.it.
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