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La Convenzione è in vigore: gli echi internazionali

La prima conseguenza dell’entrata in vigore della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità è l’accrescersi delle speranze dei 650 milioni di persone con disabilità nel mondo di migliorare la loro qualità di vita.
La Convenzione, scritta insieme alle stesse persone con disabilità (a New York il giorno dell’approvazione, 25 agosto 2006, erano presenti ben 800 leader di movimenti di persone con disabilità e/o loro genitori provenienti da tutto il mondo), rappresenta infatti un simbolo di emancipazione: una volta entrata in vigore, i diritti non dovranno più essere rivendicati, bensì applicati.
Se pensiamo che in 70 Paesi del mondo non vi sono legislazioni di tutela per le persone con disabilità, possiamo ben comprendere l’impatto della sua entrata in vigore.Giampiero Griffo

Poiché sono stati 127 i Paesi che firmando la Convenzione hanno avviato il processo di ratifica, nei 103 Paesi che non l’hanno ancora ratificata si intensificheranno le pressioni perché questo passo sia compiuto presto, così come nei 66 che non l’hanno ancora firmata. Infatti, le persone con disabilità dei 25 Paesi dove la ratifica è già avvenuta avranno una nuova tutela legale, la più forte esistente. Questi Stati dovranno attivarsi per aggiornare la legislazione vigente alle norme della Convenzione, attivare un sistema di monitoraggio e consultare le organizzazioni di persone con disabilità e dei loro familiari su tutte le politiche che le riguardano.

Bisogna poi ricordare che, con l’entrata in vigore, tutte le agenzie dell’ONU, tra cui ad esempio l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), l’OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro), l’Unesco (Organizzazione ONU per l’Educazione, la Scienza e la Cultura) e l’Unicef, oltre ad altri organismi collegati (tra cui la Banca Mondiale), dovranno rispettare scrupolosamente la Convenzione e quindi si intensificherà il processo di mainstreaming [l’inserimento delle politiche sulla disabilità all’interno di tutte quelle più generali, N.d.R.] all’interno delle stesse Nazioni Unite.
L’entrata in vigore della Convenzione, inoltre, è importante anche perché il testo della stessa è basato su un approccio culturale secondo cui la disabilità è una questione di diritti umani. Questo approccio, progressivamente, influenzerà la formazione di milioni di operatori nel settore della disabilità.

Vi sarà poi un nuovo strumento legale per promuovere la Convenzione, nei Paesi ricchi e verso i donatori internazionali, come base dei finanziamenti destinati a progetti indirizzati alle persone con disabilità, che sono in numero maggiore tra le popolazioni più povere del mondo.
Infine, si attiverà a breve il processo di elezione del Comitato dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità (articolo 34 della Convenzione), che è l’organismo internazionale che verificherà l’attuazione nazionale delle norme contenute nel trattato.
In tal senso il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon convocherà entro sei mesi una conferenza internazionale (articolo 40) cui potranno partecipare solo i Paesi ratificatori che avranno la facoltà di candidare propri esperti e votarli.
All’inizio saranno 12, per poi diventare 18 a pieno regime. Insomma, si tratterà di una vera e propria “rivoluzione” e sarà compito delle nostre associazioni di persone con disabilità diffonderla e farla conoscere in ogni ambito della società.

Personalmente mi auguro che questo processo stimoli il Parlamento italiano a ratificare rapidamente la Convenzione, permettendo così al nostro Governo di partecipare alla conferenza internazionale che definirà il Comitato.

*Componente del Consiglio Mondiale di DPI (Disabled Peoples’ International).

Ad oggi, come ricordato da Giampiero Griffo, sono 25 i Paesi che hanno ratificato la Convenzione, consentendone l’entrata in vigore, il 3 maggio scorso, vale a dire un mese dopo la ratifica del ventesimo Stato.
Si tratta esattamente di:
– Bangladesh (30 novembre 2007)
– Croazia (15 agosto 2007)
– Cuba (6 settembre 2007)
– Ecuador (3 aprile 2008)
– Egitto (14 aprile 2008)
– El Salvador (14 dicembre 2007)
– Filippine (15 aprile 2008)
– Gabon (1° ottobre 2007)
– Giamaica (30 marzo 2007)
– Giordania (31 marzo 2008)
– Guinea (8 febbraio 2008)
– Honduras (14 aprile 2008)
– India (1° ottobre 2007)
– Mali (7 aprile 2008)
– Messico (17 dicembre 2007)
– Namibia (4 dicembre 2007)
– Nicaragua (7 dicembre 2007)
– Panama (7 agosto 2007)
– Perù (30 gennaio 2008)
– San Marino (22 febbraio 2008)
– Slovenia (24 aprile 2008)
– Spagna (3 dicembre 2007)
– Sudafrica (30 novembre 2007)
– Tunisia (2 aprile 2008)
– Ungheria (20 luglio 2007)

Ricordiamo che l’aggiornamento costante e continuo sui dati riguardanti firme e ratifiche della Convenzione (oltre che del suo Protocollo Opzionale) si trovano nel portale dell’ONU, allo spazio dedicato alla disabilità, che è disponibile cliccando qui.

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