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In difesa della scuola pubblica

Bimbo alla lavagna con espressione corrucciataAssociazioni che si occupano di disabilità, comitati di insegnanti, coordinamenti di genitori e altre organizzazioni della Provincia di Napoli e della Regione Campania: saranno in molti a scendere in Piazza Trieste e Trento, venerdì 3 ottobre a Napoli (ore 17), per una manifestazione incentrata su una parola d’ordine fondamentale: «La scuola pubblica non si tocca, perché è di tutti e perché è per tutti!».

«La scuola pubblica – si legge nel documento presentativo dell’iniziativa – è la più grande esperienza di integrazione sociale che esiste nel nostro Paese. In essa si confrontano e crescono insieme bambini e giovani provenienti dai più svariati contesti sociali, geografici ed economici, in essa trovano accoglienza gli alunni disabili, i figli dei migranti che lavorano in Italia, i nostri figli. Della scuola pubblica hanno bisogno gli studenti meridionali che appaiono i più deboli nelle esperienze formative».
«A chi giova – si chiede quindi il testo – indebolire l’eccellente struttura dela scuola elementare con il ritorno al maestro unico? A chi giova ridurre il tempo scuola? Quali scuole e soprattutto in quali regioni italiane, potranno trasformarsi in fondazioni? E quale struttura unitaria nella formazione dei saperi potrà scaturire dall’affidamento alle singole Regioni della delega all’istruzione?».

«L’Italia – concludono i promotori della manifestazione del 3 ottobre – ha bisogno di una scuola rafforzata, ma dev’essere chiaro a tutti che la scuola si irrobustisce con le risorse e non, come sta accadendo, con una terribile sequenza di tagli. C’è bisogno infatti di una scuola che elevi i suoi standard progressivamente in tutto il Paese, ma come si pensa di farlo impoverendola di insegnanti, del tempo scuola e dei fondi per l’autonomia? L’Italia, e in particolare il Meridione, chiede invece una scuola con più insegnanti, più laboratori e più palestre, mentre quello che ci aspetta è una sequela di meno: meno insegnanti, meno ore di lezione, meno integrazione per i bambini disabili, meno risorse per la scuola di tutti».

All’iniziativa hanno aderito – ad oggi – l’Associazione Tutti a Scuola, il Coordinamento Genitori Insegnanti di Napoli, il Comitato Genitori Alunni Disabili e il Comitato Insegnanti Precari di Salerno, la Rete Lilliput Nodo di Napoli, l’Associazione Nuovi Orizzonti di Afragola (Napoli), il Comitato Insegnanti Precari della Campania, l’Associazione Diversabili Insieme di Battipaglia (Salerno), i Genitori insieme per la vita di Pomigliano d’Arco (Napoli) e l’Associazione Caracol.
Proprio in questi giorni, poi, ha inviato la propria adesione anche il CIIS (Comitato Italiano Insegnanti di Sostegno), con un messaggio della presidente Evelina Chiocca, la quale ha dichiarato di «condividere la preoccupazione per la scuola pubblica» e di auspicare «una maggiore attenzione, in particolare per gli alunni disabili e per il processo di integrazione “a rischio”». (S.B.)

Per ulteriori informazioni:
Associazione Tutti a Scuola, info@tuttiascuola.org.
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