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Un nuovo ingrediente per produrre staminali

Ricercatore al lavoroÈ stato recentemente scoperto un nuovo meccanismo per riprogrammare le cellule adulte e renderle simili alle staminali: la chiave sta in una proteina chiamata Wnt, già nota per essere coinvolta in numerose fasi dello sviluppo dei vertebrati e degli invertebrati.
Ad annunciarlo è uno studio pubblicato on line dalla prestigiosa rivista «Cell Stem Cell», condotto da un gruppo di ricerca guidato da Maria Pia Cosma dell’Istituto Telethon di Genetica e Medicina (TIGEM) di Napoli. Una ricerca – piace segnalarlo – tutta italiana e attuata esclusivamente nel laboratorio del TIGEM, diretto dalla stessa Cosma.

In sostanza i ricercatori hanno preso diversi tipi di cellule adulte – fibroblasti, cellule del timo e precursori di cellule neuronali – e le hanno fuse con cellule staminali embrionali in presenza della proteina Wnt. Dopo tale “manipolazione”, le cellule adulte hanno perso le loro caratteristiche tipiche e ne hanno invece acquisite altre, simili a quelle delle cellule staminali. Si sono cioè trasformate in cellule poco differenziate (pluripotenti) e in grado di dare origine a cellule di tessuti diversi da quello di partenza.
La vera novità, però, sta nella grande capacità di Wnt di promuovere questa sorta di “riprogrammazione”: a conferma di questo, i ricercatori hanno verificato che, somministrando dosi precise di proteina per un tempo limitato, un’alta percentuale di cellule adulte si trasformava in cellule simil-staminali.

La scoperta – sulla quale la Fondazione Telethon ha già depositato un brevetto – apre prospettive molto interessanti in tutti i campi della medicina rigenerativa, ovvero nella terapia di quelle patologie in cui si ha una degenerazione irreversibile dei tessuti: la malattia di Alzheimer, il morbo di Parkinson, le cardiopatie, solo per citarne alcune.
Si tratta di un metodo che potrebbe rappresentare una valida alternativa a quello attualmente più condiviso dalla comunità scientifica internazionale. Alla fine del 2007, infatti, due gruppi di ricerca – uno giapponese e l’altro americano – avevano annunciato praticamente in contemporanea di essere riusciti ad ottenere cellule staminali a partire da cellule della pelle. Per farlo sono stati introdotti nelle cellule – tramite vettori virali – dei particolari geni tipici della fase embrionale del nostro sviluppo, capaci di far “tornare indietro” queste cellule adulte allo stadio indifferenziato, tipico delle cellule staminali. Resta però il dubbio se l’introduzione di questi geni embrionali e la manipolazione attraverso l’utilizzo di virus possa alla lunga promuovere una crescita incontrollata delle cellule e portare così allo sviluppo di tumori.

Parallelamente a questo filone di ricerca, il metodo proposto dal gruppo di Maria Pia Cosma potrebbe dunque rappresentare una valida alternativa per ottenere cellule simil-staminali a partire da cellule della pelle, limitando l’introduzione di geni estranei. Wnt è infatti una proteina già disponibile sul mercato e andrebbe semplicemente aggiunta al liquido in cui i ricercatori fanno normalmente crescere le cellule che studiano.
Il passo immediatamente successivo sarà ora quello di studiare i meccanismi attraverso cui Wnt promuove la riprogrammazione cellulare e identificare i geni che sono attivati a seguito dell’azione di Wnt. Questo permetterà di individuare i meccanismi di base della riprogrammazione cellulare e contribuire così allo sviluppo di nuovi approcci terapeutici nel campo della medicina rigenerativa.
(Ufficio Stampa Telethon) 

Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa Telethon (Anna Maria Zaccheddu)
tel. 06 44015402,
gcoppi@telethon.it.
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