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Vita Indipendente: ora la proposta di legge è una realtà!

Donna seduta su una panchina con la carrozzina a fiancoÈ stata presentata a Roma il 3 dicembre scorso una proposta di legge bipartisan (Disposizioni a favore delle persone con disabilità grave), in materia di disabilità grave e assistenza personale autogestita.
L’evento [se ne legga la presentazione nel nostro sito al testo disponibile cliccando qui, N.d.R.] si è tenuto presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati proprio nella Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità e ha visto la partecipazione di alcuni esponenti della maggioranza e dell’opposizione che hanno già sottoscritto la proposta, tra i quali il deputato Ileana Argentin, oltre a numerosi rappresentanti delle associazioni di persone con disabilità.

L’iniziativa interpreta l’impegno e gli intendimenti del Movimento Nazionale per la Vita Indipendente, che attraverso la presentazione di una proposta di legge sull’assistenza personale autogestita intende porre all’attenzione del Legislatore la necessità di riconoscere alle persone con disabilità grave il diritto di organizzare la propria esistenza, ovvero il diritto di evitare soluzioni semiresidenziali o residenziali che, in ogni caso, mortificano la loro dignità e quella delle loro famiglie.

Il questore della Camera dei Deputati Antonio Mazzocchi ha dichiarato: «Dobbiamo dare risposte concrete sin da subito. Per questo, congiuntamente ai colleghi Argentin, Paglia, Mura e Porcu, abbiamo presentato un Disegno di Legge che prevede l’estensione in tutto il territorio nazionale di un modello di assistenza autogestito, già in funzione in sei regioni (Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Marche e Lazio), che permette un risparmio delle casse della sanità fino al 25%».
Purtroppo è un dato di fatto che ancora oggi le politiche sociali e sanitarie attuate dalle Regioni investano maggiormente in istituti, case-famiglia e centri semiresidenziali, molto spesso senza tener conto delle esigenze espresse dalla persona con disabilità.
A pochi giorni dall’approvazione da parte del governo del Disegno di Legge di ratifica della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità [avvenuta il 28 novembre scorso, N.d.R.], il Movimento per la Vita Indipendente ha chiesto quindi un impegno condiviso, che veda coinvolti entrambi gli schieramenti politici, affinché venga avviato l’esame del primo progetto di legge che, in qualche modo, potrà vedere attuata la citata Convenzione.

Carmelo Porcu
(Pdl) ha sottolineato come quella dei disabili sia una «questione di diritti, di fruizione dei diritti costituzionali: il primo diritto è quello alla vita, perché non si può pensare che la società moderna possa escludere la disabilità. Si tratta di garantire il diritto a una vita decente, a vivere bene, il diritto alla felicità. Faccio un appello affinché il tema della disabilità torni al centro dell’attenzione dei media. Questa società ha bisogno di una nuova moralità, perché noi disabili facciamo un regalo alla società, con la nostra voglia di vivere: beata quella società che coglie l’esempio delle persone che nonostante le difficoltà provano a risalire la china».
Secondo Gianfranco Paglia (Pdl), poi, «abbiamo il dovere di far capire a chi non vuol capire che i diritti vanno rispettati: i disabili sono persone normalissime che amano la vita indipendentemente dal proprio handicap. Spero che in questa legislatura si possa ottenere tanto: non amo le promesse, sono abituato a combattere le battaglie». Anche Silvana Mura (Italia dei Valori) si è detta «orgogliosa di far parte di questo progetto».

Non è un caso che per la presentazione del disegno di legge sia stata scelta la data coincidente con la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, né che per l’occasione siano state chiamate a presenziare alcune rappresentanze delle associazioni di persone con disabilità che hanno contribuito alla scrittura della proposta. Comincia dunque a farsi largo anche nel mondo politico l’idea che per le azioni che li riguardano, debbano essere sempre rispettati il parere, la propositività e l’esperienza dei disabili.
È del resto quanto rispecchiato dallo slogan Niente su di Noi senza di Noi e va ricordato anche che sempre nel corso dell’incontro alla Camera – contestualmente alla presentazione della proposta di legge – l’onorevole Mazzocchi ha chiesto l’impegno del Parlamento e dei presidenti delle Camere «affinché si ratifichi al più presto la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità».
A questo proposito, però, molto critica è stata Ileana Argentin (Pd) verso il no del Vaticano alla ratifica del trattato [di questo si legga nel nostro sito al testo intitolato Ancora no dal Vaticano alla Convenzione, disponibile cliccando qui, N.d.R.], mentre di diverso avviso si è dichiarato Mazzocchi, giunto a prospettare proposte di modifiche alla Convenzione da parte del suo schieramento in sede di discussione parlamentare.

A nostro avviso l’impegno bipartisan dovrebbe uniformare tutte le iniziative in tema di disabilità e quale iniziativa può essere più fondamentale della ratifica della Convenzione dell’ONU sui diritti di questi milioni di persone?

*Testo già apparso in «La Voce d’Italia» e qui ripreso per gentile concessione.

Il testo integrale della proposta di legge presentata il 3 dicembre è disponibile cliccando qui.
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