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Malattia di Dent, una mano dalla chimica

Mano di un ricercatore lavora al microscopioNuova luce sui meccanismi alla base della malattia di Dent, rara disfunzione dei reni di origine genetica. Uno studio finanziato da Telethon e pubblicato su «The EMBO Journal» da Michael Pusch, ricercatore dell’Istituto di Biofisica del Consiglio Nazionale per le Ricerche di Genova, ha infatti chiarito vari aspetti del funzionamento di CLC-5, la proteina alterata nelle persone che soffrono di questa patologia.

In sostanza, all’interno dei tubuli renali CLC-5 regola il passaggio degli ioni – particelle elettricamente cariche – tra l’interno e l’esterno delle cellule. In particolare, Pusch e il suo gruppo hanno dimostrato che questa proteina permette di fatto uno scambio: per ogni protone che esce (H+) entrano due ioni cloruro (Cl-).
Non solo: i ricercatori sono anche riusciti a individuare la regione specifica della proteina che risulta fondamentale per la selettività delle cariche: una sorta di “sensore molecolare” che permette a CLC-5 di distinguere il cloro da tutte le altre sostanze circolanti.

Questi dettagli chimici sono molto importanti per cominciare a comprendere meglio ciò che succede nell’organismo delle persone affette dalla malattia di Dent, che si stima colpisca un individuo ogni 50-100.000. Come infatti dichiara lo stesso Pusch, «conoscere bene questi meccanismi potrebbe rivelarsi importante in futuro nello sviluppo di eventuali terapie. Al momento, però, non siamo ancora in grado di tradurre questi risultati in una vera applicazione clinica».
I prossimi passi saranno di sfruttare le nuove tecniche sviluppate per studiare l’interazione del CLC-5 con altri elementi cellulari, come ad esempio i nucleotidi. Tali interazioni sono importanti per regolare l’attività del trasporto ionico.

Oltre alla malattia di Dent, altre quattro patologie genetiche sono dovute a difetti di proteine della stessa famiglia cui appartiene il CLC-5: la sindrome di Bartter, caratterizzata da un eccesso di calcio nelle urine e di volume urinario; una forma di epilessia; l’osteopetrosi, malattia del tessuto osseo; e la miotonia, malattia dei muscoli che provoca eccessiva contrazione e rigidità. (Ufficio Stampa Telethon)

Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa Telethon, tel. 06 44015314, gcoppi@telethon.it.
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