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Appunti di viaggio sulla disabilità

Giovanna Rossiello, curatrice di «TG1/Fa' la cosa giusta»Sarà tutta dedicata alla disabilità la scaletta del numero di martedì 27 gennaio di TG1/Fa’ la cosa giusta, spazio delle delle buone pratiche, dei  diritti e della solidarietà, che va in onda su Raiuno, ogni martedì appunto, alle 9.08.

Vi si parlerà infatti di Anastasia, la “tata” moldava che si occupa a tempo pieno di Chiara, bambina che i genitori, affetti da tetraparesi spastica, non sono in grado di seguire come vorrebbero. All’Ufficio Badanti del Comune di Milano, però, si è trovato chi se ne prenderà cura a tempo pieno, come si racconterà nel servizio curato da Maria Barresi.
Vi sarà poi spazio per Alessandro, bimbo affetto da amiotrofia spinale che non può muoversi, ma che parla, viene ascoltato e interviene in classe (la terza elementare della Scuola Iqbal Masih nel quartiere Casilino di Roma), grazie al computer e alla webcam che ha in casa.
E ancora, Maria Grazia Mazzola intervisterà le donne di Verona del GALM (Gruppo di Animazione Lesionati Midollari), che seguono con passione il corso di autodifesa per chi è in carrozzina.

«Tutti esempi di buone pratiche in Italia – sottolinea la curatrice della trasmissione Giovanna Rossiello – per una vita “più normale” per chi non può camminare, esempi destinati a restare nel tempo molto più dei recenti episodi di cronaca nera ai danni di persone disabili».
In studio sarà presente anche Maria Lorenza Miele, psicopedagogista, insegnante e mediatrice della comunicazione, che vive in carrozzina e che ha scritto il libro Appunti di Viaggio, così come sono (Arduino Sacco Editore).

Una puntata quindi perfettamente in linea con una trasmissione, che, come annota ancora Rossiello, «vuol essere lo spazio di chi si muove insieme agli altri, dalle associazioni non profit alle imprese, per cercare di dare forma a un welfare di comunità, partendo dalle risposte ai bisogni del territorio. Ed è anche lo spazio delle buone notizie che danno speranza, che indicano che in questo mondo ci sono altri modi per stare insieme più civilmente, nel rispetto dei diritti umani, condividendo valori come la solidarietà. Buone pratiche sociali che si possono trasformare in buone pratiche di convivenza civile tra meno squilibri e disuguaglianze». (S.B.)

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