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E dopo lo spettacolo un libero dibattito sul coma e gli stati vegetativi

Un'immagine tratta da una recente rappresentazione dello spettacolo «Ritorno»«Un mare di barche solcato da un lato da strani convogli umani che trascinano un carico di feriti – scrive Cristina Valenti, docente di Storia del Nuovo Teatro al Dipartimento di Musica e Spettacolo dell’Università di Bologna – una moltitudine di sopravvissuti, l’uno aggrappato all’altro in un attraversamento che capiamo senza ritorno, il cui approdo sarà preludio di una vita nuova e diversa. Ci si può salvare, ci dice questa scena toccante, dove i disabili si fanno carico dei loro compagni e le seggiole a rotelle sono una risorsa su cui aggrapparsi, ci si può salvare, ma a patto di farlo insieme, soccorrendosi vicendevolmente perché le prove da superare si presentano come una ruota che gira, giacché questa è la condizione del mare e la sorte dei suoi naviganti».

Si parla di Ritorno, l’ultimo spettacolo realizzato dalla compagnia teatrale degli Amici di Luca, gruppo formato da persone con esiti di coma, operatori e volontari, del quale il nostro sito ha avuto spesso occasione di occuparsi (se ne legga ad esempio un ampio servizio che ne tratteggia la storia, arricchito da testimonianze dirette dei protagonisti, cliccando qui).
Nata a Bologna nel maggio del 2003 – all’interno del Laboratorio Il gioco del teatro in situazioni di post-coma, creato dall’associazione Gli Amici di Luca e condotto dal regista Vincenzo Toma, con l’obiettivo di favorire la riabilitazione e l’integrazione sociale – da allora, la compagnia ha fatto parecchia strada, con il coordinamento pedagogico di Antonella Vigilante, realizzando e rappresentando in numerose città italiane ben quattro spettacoli, vale a dire Sonno muto (2003), Qualcosa è cambiato (2004) e nel 2006 Esiti e La partenza degli arrivi. Nulla di ciò che sembra è…
L’ultimo “nato” – Ritorno, appunto – andrà in scena martedì 27 gennaio a Bologna (Teatro Dehon, Via Libia, 59, ore 21), con drammaturgia e regia di Antonio Viganò, aiutoregia e coordinamento dei laboratori di Stefano Masotti. Il progetto è curato da Cristina Valenti e Fulvio De Nigris, direttore del Centro Studi per la Ricerca sul Coma degli Amici di Luca.

Questa volta, però, la serata non si concluderà con lo spettacolo. A seguire, infatti, è prevista la libera discussione denominata Eluana ci riguarda tutti, coordinata dal giornalista della RAI Nelson Bova, cui hanno già aderito – oltre al citato Fulvio De Nigris – anche Davide Rondoni, poeta e narratore, il medico Marco Maltoni e l’attore e scrittore Alessandro Bergonzoni, da tempo testimonial degli Amici di Luca.
«Il primo spettacolo della terza rassegna al Teatro Dehon Il teatro dei risvegli, curato dagli Amici di Luca, è dunque l’occasione – sottolinea De Nigris – per dibattere sulle tematiche relative al coma e agli stati vegetativi, guardando alla condizione di chi attraversa queste esperienze da diversi punti di vista: pazienti, familiari, operatori, volontari, la cittadinanza tutta. Ci auguriamo quindi possa trattarsi di un momento di sereno confronto, utile a cercare di evitare le semplificazioni e le contrapposizioni per far emergere quella parte del problema che riguarda le famiglie, le persone che vivono direttamente il problema e che molto spesso non riescono a far sentire la propria voce. Un esperimento, in ogni caso, per provare ad ascoltare la città nelle sue più diverse espressioni». (S.B.)

Per ulteriori informazioni:
Gli Amici di Luca, tel. 051 6494570, amicidiluca@tin.it.
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