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Stazione non accessibile? Pazienza, basta spostarsi a Torino…

Piantina della zona limitrofa a TorinoÈ stata soprattutto l’associazione moncalierese AIR Down (Associazione per l’Autonomia, l’Integrazione e la Riabilitazione delle Persone Down), ma anche altre, a denunciare la situazione di inaccessibilità della stazione di Moncalieri, in provincia di Torino, ovvero «la quinta città del Piemonte», con i suoi 56.944 abitanti, come riferito il 10 febbraio scorso anche dal quotidiano «La Stampa».
Uno scalo ferroviario, quello di cui si parla, davvero off-limits per chi si muove in carrozzina, con una piccola sala d’attesa e i bagni pubblici praticamente insormontabili, con uno scalino interno e uno esterno.
E così mentre alcune associazioni dichiarano di aver dovuto cambiare stazione di partenza per i loro tragitti e di dover portare i loro soci a Torino Lingotto – un po’ di chilometri più in là – bisogna semplicemente constatare che se a una persona con disabilità venisse in mente di prendere un treno nell’arco di qualche ora, egli non lo potrebbe certo fare. Né lo potrà fare da solo anche preavvisando Trenitalia ventiquattr’ore prima ad un numero dedicato (va ricordato, tra l’altro, che si tratta di un numero non gratuito, il 199 303060). In quel caso, infatti, si dovrà avvalere – il giorno dopo, appunto – del personale di una cooperativa esterna, insieme al quale attraverserà i binari su una pedana di legno sconnessa e piena di avvallamenti, per raggiungere il suo treno.

«A volte – ha spiegato Gianni La Coppola, presidente di AIR Down – capita anche che il personale non sia proprio molto qualificato, cosicché se l’operazione viene curata da chi non è autorizzato, possono sorgere anche problemi di copertura assicurativa in caso di danno».
E tuttavia le Ferrovie dello Stato sostengono che il trasporto sarebbe assolutamente sicuro, «senza alcun rischio per i disabili e soprattutto svolto da persone qualificate». «Certo – dichiarano ancora dall’ente – sarebbe meglio se ci fossero gli ascensori, ma per gli interventi strutturali bisogna intercettare i fondi».
«Eppure – si scrive nel citato articolo della “Stampa” – basterebbe dotare il sottopassaggio di un montacarichi che consenta ai portatori di handicap di raggiungere il binario autonomamente. Nella carta dell’accessibilità pubblicata sul sito della città di Moncalieri si legge invece che “il sottopassaggio non è accessibile e soltanto alcuni treni (Taf e Intercity) sono attrezzati”».

Una stazione “secondaria”, quella di Moncalieri, per la quale non vale la pena di agitarsi troppo? Tutt’altro. Oltre infatti al dato della popolazione già riportato (“la quinta città del Piemonte”), va segnalato che sono ben 158 i treni al giorno in transito, a contrassegnare dunque uno snodo ferroviario non certo disprezzabile.
L’assessore comunale ai Trasporti Renato Volontà ha lanciato egli stesso un appello alle Ferrovie «affinché intervengano subito, perché il problema esiste ed è annoso». Ma dall’azienda di trasporto si risponde che «c’è la massima attenzione verso la clientela disabile; basti pensare che a Porta Nuova ci sono diciotto mappe tattili per i non vedenti». Appunto, a Torino Porta Nuova, come sottolinea anche «La Stampa», ma «i problemi sono a Moncalieri»! Anche le beffe, quindi… (S.B.)

La pagina del sito di Trenitalia che si occupa dell’assistenza alle persone con disabilità si raggiunge cliccando qui.
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