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Risposte insufficienti: lo sciopero della fame continua

È l'ora delle risposte concrete, sotto le due torri!Non sono sufficienti, per Giovanni Battista Pesce, presidente dell’AICE (Associazione Italiana Contro l’Epilessia), le risposte avute dal vicesindaco di Bologna Giuseppe Paruolo, per interrompere lo sciopero della fame avviato nei giorni scorsi, che ha raccolto anche la piena solidarietà della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), cui l’AICE da sempre aderisce.
Dell’iniziativa ci eravamo occupati con l’articolo intitolato Uno sciopero della fame per avere risposte sulla disabilità (disponibile cliccando qui), dove avevamo esposto le richieste inascoltate che avevano portato Pesce a tale azione: innanzitutto un’assemblea pubblica che chiuda l’Istruttoria Comunale per il Superamento dell’Handicap, ma anche una “mappa” della disabilità a Bologna, per sapere quante siano le persone con disabilità in città e quali patologie abbiano. Nello stesso testo avevamo dato spazio anche alla citata risposta del vicesindaco Paruolo, la quale, rileva tra l’altro Pesce, «è pervenuta a sciopero della fame già avviato».

In ogni caso, sottolinea il presidente dell’AICE, «l’ennesimo rimando alla V Commissione Comunale» – la seduta del 31 marzo prossimo, della quale aveva parlato il vicesindaco – «non è sufficiente ad interrompere l’azione intrapresa. Non chiediamo infatti chiusure formali, bensì che l’atto conclusivo a risposta dei bisogni rappresentati dalle persone con disabilità e dalle loro famiglie e associazioni, nel corso dell’Istruttoria Comunale avviata il 17 gennaio 2008, avvenga in un pubblico incontro con la loro stessa partecipazione. In tal senso attendo che mi vengano comunicati una data precisa, una sede e i contenuti e chiedo che tale appuntamento sia presieduto dal Sindaco, alla presenza di una rappresentanza dei Parlamentari eletti a Bologna».
Dopo aver «riconosciuto allo stesso Sindaco di aver preso posizione, in tempi non sospetti, per la definizione di accordi di programma territoriali per il collocamento mirato delle persone con disabilità, prevista per altro dalla Legge Regionale 17/05», Pesce dichiara poi: «Non ci si accusi di fretta: è infatti da vent’anni che con noiosa tenacia stiamo solo chiedendo l’applicazione delle leggi. E un altro nostro obiettivo imprescindibile è che il Comune di Bologna verifichi e rinnovi i “dimenticati” accordi di programma per l’integrazione scolastica, congiunti a quelli per il lavoro».

Per quanto poi riguarda la Consulta Comunale per il Superamento dell’Handicap, che secondo Pesce versa letteralmente «in stato di paralisi», vengono ribadite le richieste dei giorni scorsi, ovvero che essa assuma, nei confronti del Comune, oltre alla funzione consultiva, anche «il potere di coprogettazione e concertazione».
Rispetto infine a quanto reso noto nella sua lettera dal vicesindaco Paruolo, sull’adeguamento dei sistemi informativi – che entro la fine del presente mandato amministrativo dovrebbero consentire di avere un quadro sulla condizione della disabilità a Bologna – il presidente dell’AICE si dichiara «felice che anche su nostra determinante azione i servizi informatici possano soddisfare, a fine anno, i nostri bisogni di trasparente rappresentazione della mappa della popolazione, con la verifica dell’efficacia dei vari servizi, al di là di ogni “privilegio corporativo” di patologia».
Continueremo naturalmente anche nei prossimi giorni a seguire gli sviluppi della vicenda. (S.B.)

Il precedente testo da noi pubblicato, cui si fa riferimento nel presente articolo, si intitola Uno sciopero della fame per avere risposte sulla disabilità ed è disponibile cliccando qui.
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