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Come si lavora in Friuli contro le barriere

Parcheggio per disabili occupato da bidoni dei rifiuti umidi (per gentile concessione del sito Diversamente Abili)In Friuli Venezia Giulia vi è una Legge Regionale (la n. 5 del 2007, Riforma dell’urbanistica e disciplina dell’attività edilizia e del paesaggio) che impone alle commissioni edilizie convocate dai Comuni di avere, tra i propri componenti un esperto di barriere architettoniche. «La commissione edilizia – vi si scrive testualmente – è organo tecnico-consultivo del Comune in materia urbanistica ed edilizia. Fa parte di diritto della commissione edilizia un componente designato dalla Consulta regionale delle associazioni dei disabili».
Ebbene, tali esperti, tecnici e professionisti, vengono indicati dalle delegazioni provinciali della Consulta. Udine, ad esempio, ne ha segnalati circa settanta, Pordenone una dozzina. Sembra però che siano ancora molti i casi, secondo quanto sostengono le associazioni, di enti pubblici che non convocano tali figure.

Questo dal punto di vista legislativo. “Sulla strada”, invece, è lodevolmente andata la UILDM di Pordenone (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), che ha realizzato un prezioso documento di informazione e sensibilizzazione, rivolto in particolare al mondo delle scuole.
Si tratta in sostanza di un video che evidenzia purtroppo una situazione fatta ancora di tante barriere, con marciapiedi a gradino, scale irraggiungibili o anche piccole asperità del terreno – come una pavimentazione in sasso – che possono diventare ostacoli per chi non si sposta sulle proprie gambe.
«Un problema che riscontriamo dappertutto, in provincia e fuori provincia – racconta Elisa Tocchet, vicepresidente della UILDM pordenonese – è quello dei bancomat, quasi sempre troppo alti per una persona in carrozzina o inaccessibili a causa dei gradini che li separano dalla strada o per le porte automatiche di accesso. Siamo così costretti a rassegnarci agli assegni o al contante, ciò che non va troppo bene dal punto di vista della sicurezza».
Altri “punti forti” del video riguardano i parcheggi – spesso occupati da auto senza contrassegno o mal collocati – i bagni pubblici o quelli privati dei locali e gli stessi luoghi ricreativi, con l’esempio sintomatico del Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Pordenone, dove, spiega Tocchet «la pedana d’accesso per le carrozzine è collocata in modo tale da far fare un giro tortuoso alla persona e le scale d’ingresso, senza parapetto, mettono in pericolo l’incolumità di chi, in carrozzina, si trova in coda per fare il biglietto».

Destinatarie del documento – come detto – sono soprattutto le scuole, in alcune delle quali (l’ITIS Kennedy di Pordenone e l’Istituto d’Arte di Cordenons) è già stato presentato, anche se, sottolinea Tocchet, «nonostante la nostra volontà di diffondere il più possibile il video tra i ragazzi, non tutte le scuole interpellate hanno accettato di partecipare al progetto».
«In ogni caso – conclude la vicepresidente della UILDM di Pordenone – i ragazzi saranno anche chiamati a presentare delle idee per superare le barriere nel loro Comune e i lavori più interessanti saranno premiati, andando poi tutti a far parte di una mostra che verrà allestita a Cordenons». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: UILDM Pordenone, tel. 0434 569888, uildmpordenone@libero.it.
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