Che bello sarebbe avere in contemporanea Olimpiadi e Paralimpiadi!*

Lo dichiara Giovanna Trillini, campionessa assoluta della scherma italiana, plurimedagliata olimpica e portabandiera ad Atlanta nel 1996. E lo ha dichiarato alla fine di una sfida molto “particolare”, un vero e proprio “assalto alla disabilità”, tenutosi qualche giorno fa vicino a Bologna, rimanendo seduta su una carrozzina fissata a terra. Di fronte Loredana Trigilia, quarta nella spada alle Paralimpiadi di Atene 2004, che si è tra l’altro aggiudicata la gara per 15 a 13. Ma in realtà ha vinto tutto il mondo dello sport

Loredana Trigilia e Giovanna TrilliniVince tutto il mondo dello sport. Anche se il risultato è un altro: Loredana Trigilia ha battuto 15 a 13 Giovanna Trillini! È finito così “l’assalto alla disabilità”, la sfida di fioretto tra due delle protagoniste della scherma di Pechino 2008, giocata qualche giorno fa al Palasavena di San Lazzaro, presso Bologna, prima dei Campionati Regionali del CIP (Comitato Italiano Paralimpico).
Da una parte la Trigilia, quarta nella spada alle Paralimpiadi di Atene 2004 e oro agli Europei 2007 targati CIP e dall’altra la Trillini, portabandiera di Atlanta ’96, cinque Olimpiadi in carriera con otto medaglie complessive.

Le due campionesse si sono battute alla pari, davanti anche a numerosi ragazzi di alcune scuole superiori del Bolognese: Giovanna Trillini, infatti, ha sfoderato la sua lama rimanendo seduta su una carrozzina fissata a terra, proprio come la collega Loredana Trigilia. Ma ha perso l’incontro: la quattro volte medaglia d’oro alle Olimpiadi, infatti, non è mai stata in vantaggio, anche se ha saputo recuperare il distacco iniziale. E se per Loredana Trigilia, che si è avvicinata alla scherma dopo un incidente avuto nel 1995, «è stata una soddisfazione enorme battere» il suo “grande mito”, per Giovanna Trillini si è trattato di «un’esperienza nuova, utile e divertente».

Ma com’è stato, per la portabandiera di Atlanta ’96, competere su una carrozzina?
«È stata un’esperienza nuova. Un gran lavoro di busto e di bacino. E poi ho notato che ci sono alcune differenze tecniche non da poco, in quanto mancano gli spostamenti delle gambe, soprattutto in fatto di distanze e di velocità del braccio. Potrebbe essere un esercizio molto utile per tutti allenarsi da seduti!».

Che emozioni le ha dato questa sfida, anche se persa?
«Mi sono divertita molto e mi è piaciuto tantissimo; è sempre bello confrontarsi con altre realtà, soprattutto quando sono ad alto livello».

Un commento sullo sport paralimpico?
«A parte che in TV guardo sempre le Paralimpiadi – quando le fanno vedere – penso che gli atleti disabili siano atleti come tutti gli altri, che fanno i nostri stessi sacrifici e che meriterebbero i nostri stessi riconoscimenti. Guardate ad esempio Paola Fantato – arciera in carrozzina – che ha partecipato con me alle Olimpiadi di Atlanta del ‘96. Mi piacerebbe che le due competizioni sportive si tenessero in contemporanea, anche se capisco che dal punto di vista dello sforzo organizzativo non sarebbe facile».

Quali gli impegni di Giovanna Trillini per il futuro?
«Per prima cosa fare la mamma, visto che sono al quarto mese della mia seconda gravidanza, e poi avrei voglia di partecipare alle Olimpiadi di Londra del 2012. Ma sarà una decisione che prenderò consultando prima la mia famiglia». (Michela Trigari)

*Testo già pubblicato dal portale «SuperAbile», con il titolo Scherma, una sfida su sedia a ruote. Giovanna Trillini: “Esperienza nuova e divertente” e qui ripreso per gentile concessione.

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