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Un altro passo verso il vero «suffragio universale»

La deputata radicale Rita Bernardini, prima firmataria della Proposta di Legge sul voto a domicilio per le persone con grave disabilità, approvata alla CameraCome avevamo auspicato la settimana scorsa – riferendo dell’iniziativa di sciopero della fame attuata da alcuni parlamentari radicali, insieme ad esponenti dell’Associazione Luca Coscioni, – la Proposta di Legge n. 907, presentata l’8 maggio del 2008 dalla deputata radicale Rita Bernardini e sottoscritta da esponenti politici di tutte le forze presenti in Parlamento (titolo: Modifiche all’articolo 1 del decreto-legge 3 gennaio 2006, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 gennaio 2006, n. 22, in materia di ammissione degli elettori disabili al voto domiciliare) è stata unanimemente approvata alla Camera il 29 aprile e attende ora il passaggio al Senato, che tutti si augurano rapido.
In tal senso va segnalato che un Ordine del Giorno presentato dai senatori radicali Donatella Poretti, Emma Bonino e Marco Perduca è stato approvato il 28 aprile dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato, nel quale si impegna il Governo «ad agevolare l’approvazione della legge nei tempi utili affinché possa essere utilizzata per i prossimi appuntamenti elettorali di giugno, predisponendo ove fosse necessario un decreto-legge, che in questo caso risponderebbe effettivamente a quelle esigenze di necessità ed urgenza previste dalla norma costituzionale».

Ricapitoliamo rapidamente la questione. La Legge 22/06 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 3 gennaio 2006, n. 1, recante disposizioni urgenti per l’esercizio domiciliare del voto per taluni elettori, per la rilevazione informatizzata dello scrutinio e per l’ammissione ai seggi di osservatori OSCE, in occasione delle prossime elezioni politiche) aveva consentito di votare a domicilio esclusivamente le persone con disabilità «che si trovino in condizioni di dipendenza continuativa e vitale da apparecchiature elettromedicali», escludendo cioè tutte le altre persone con gravi o gravissime disabilità, ritenute però “trasportabili”, non dipendendo in modo «continuativo e vitale» da un’apparecchiatura elettromedicale.
Lo scorso anno, la citata Proposta di Legge n. 907 ha chiesto in sostanza di modificare l’articolo 1 della precedente norma, con il seguente testo: «Gli elettori che si trovano in una situazione di minorazione prevista dall’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, ed impossibilitati a spostarsi autonomamente dalla propria dimora per qualsiasi motivo, sono ammessi al voto nella predetta dimora». Un’opportunità, quest’ultima, da far valere con una richiesta al proprio Comune – in tempi utili a predisporre il voto domiciliare – corredata naturalmente dalla relativa certificazione medica.
Oggi, dunque, arriva finalmente l’approvazione alla Camera, rispetto alla quale la stessa Rita Bernardini ha dichiarato: «Ringrazio tutti coloro che in questi giorni, sollecitati da un’iniziativa nonviolenta di dirigenti e militanti radicali, hanno voluto richiamare l’attenzione del Parlamento su questo tema. Sin dal primo momento abbiamo voluto che questa legge fosse la legge di tutto il Parlamento perché, finalmente, dopo 61 anni di un diritto costituzionale negato, poniamo fine all’odiosa discriminazione che fino ad oggi ha impedito di poter esercitare il diritto di voto a chi per grave disabilità non è in grado di recarsi al seggio elettorale. Se anche il Senato non opporrà ostacoli temporali, avremo assicurato anche in Italia, come in tutta Europa, il “suffragio universale”». A questo punto ci auguriamo di poter dare quanto prima la notizia della definitiva conversione in legge, dopo il passaggio al Senato. (S.B.)

Il nostro precedente articolo di approfondimento sulla questione si intitola Potranno votare a domicilio le persone con grave disabilità? è disponibile cliccando qui.
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