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Tre giorni su Nave Italia, il più grande brigantino a vela del mondo

Un'immagine di Nave Italia, il brigantino a vela più grande del mondoParticolarmente bella l’iniziativa promossa da Gruppo Asperger ONLUS e dalla Fondazione Paideia, riguardante otto ragazzi con sindrome di Asperger – disordine pervasivo dello sviluppo, imparentato con l’autismo e comunemente considerato una forma di autismo cosiddetta “ad alto funzionamento” (HFA) – i quali avranno la possibilità di navigare per tre giorni, da venerdì 22 a domenica 24 maggio, su Nave Italia, il più grande brigantino a vela del mondo, di proprietà della Fondazione Tender to Nave Italia, nata su iniziativa dello Yacht Club Italiano e della Marina Militare.

Il progetto vuol permettere ai partecipanti di vivere e sperimentare situazioni educative a contatto con l’ambiente marino, in grado di incidere dal punto di vista relazionale, psicologico e formativo. L'”equipaggio” sarà composto dai ragazzi, da alcuni familiari (genitori, sorelle o fratelli), da educatori di Paideia e del Centro per l’Autismo di Mondovì (Cuneo), diretto da Giuseppe Maurizio Arduino, oltre che da componenti di Tender to Nave Italia. Dal canto suo la Marina Militare ha messo a disposizione, come sempre, venti suoi marinai. Un operatore di Paideia, infine, filmerà l’intera tre giorni di navigazione.

«I principali obiettivi del progetto – spiegano i promotori – sono sperimentare una forma di divertimento diversa da quelle comuni; apprezzare la scoperta di nuove persone, luoghi e attività; intraprendere percorsi di autonomia e orientamento in un contesto particolare; condividere con le figure educative e tecniche il piacere e le emozioni dell’esperienza; acquisire, attraverso il piacere della vacanza, competenze nautiche e marinaresche a contatto con l’ambiente naturale; vivere il gruppo e la barca quali luoghi privilegiati del fare collaborativo e della sperimentazione del rapporto con regole, compiti, ruoli e responsabilità; offrire infine a chi vive quotidianamente con i ragazzi possibilità di confronto e valorizzare il loro ruolo educativo anche al di là del contesto familiare». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: scrivi@asperger.it.
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