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Vogliamo costruire il nostro universo legale, sociale ed economico

In primo piano, di spalle, il presidente dell'EDF Yannis Vardakastanis al Simposio di BruxellesA Bruxelles, all’inizio di giugno, il Forum Europeo sulla Disabilità (EDF – European Disability Forum) e il Consorzio Europeo delle Fondazioni sui Diritti Umani e la Disabilità (The European Consortium of Foundations on Human Rights and Disability) hanno organizzato congiuntamente un simposio sulla capacità legale delle persone con disabilità, alla luce della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.
L’incontro, tenutosi presso il Comitato Economico e Sociale Europeo (EESC – European Economic and Social Committee), ha visto la partecipazione di più di cento specialisti, compresi, per la prima volta, esperti giuridici (appartenenti al Consiglio dei Notai dell’Unione Europea), rappresentanti delle istituzioni comunitarie (Commissione, Consiglio e Parlamento), nonché organizzazioni non governative che lavorano per difendere i diritti umani delle persone con disabilità.

Secondo l’articolo 12 della Convenzione ONU, gli Stati che hanno sottoscritto il Trattato sono obbligati a garantire «l’uguale riconoscimento delle persone con disabilità dinanzi alla legge». E questo rappresenta un importante passo avanti verso la partecipazione piena e paritaria delle persone con disabilità stesse, poiché i governi saranno obbligati a creare contesti legali favorevoli e politiche di sostegno in grado di garantire tutto ciò.
«Per troppo tempo – ha ricordato a Bruxelles Yannis Vardakastanis, presidente dell’EDF – le persone con disabilità sono state private dei loro fondamentali diritti umani. Esse infatti non possono ancora fare scelte che per gli altri sono scontate: dove vivere, con chi vivere, cosa mangiare, come vestirsi. Non possono votare, acquistare o vendere una proprietà, esprimere le proprie volontà finali. Vengono inoltre ancora definite come “matte” [nell’originale inglese “insane”, N.d.R.] nei procedimenti penali e obbligate a sottoporsi a procedure mediche che equivalgono a trattamenti crudeli e degradanti».
Sottolineando poi che la Convenzione conferisce alle persone con disabilità il diritto di partecipare a tutte le decisioni che riguardano la loro vita, Vardakastanis ha voluto ancora una volta dare enfasi al motto dell’EDF, Niente su di Noi senza di Noi, «mai – a suo dire – così rilevante come oggi».

Come accennato, il simposio in terra belga ha messo insieme per la prima volta un’ampia serie di esperti legali europei, come Federico Cabello de Alba Jurado del Consiglio dei Notai dell’Unione Europea, Miguel Angel Cabra de Luna, copresidente del Consorzio Europeo delle Fondazioni sui Diritti Umani e la Disabilità, Staffan Nilsson, presidente del Gruppo III del Comitato Economico e Sociale Europeo e Johan Ten Geuzendam, capo dell’Unità per l’Integrazione delle Persone con Disabilità nella Direzione Generale per l’Occupazione, gli Affari Sociali e le Pari Opportunità della Commissione Europea.
Dal canto suo, Gerard Quinn, direttore del Centro per la Legislazione e la Politica sulla Disabilità dell’Università Nazionale di Irlanda, ha illustrato il proprio approccio al tema della capacità legale: «Non si tratta – ha dichiarato – di avere “solo” la possibilità di fare le proprie scelte su come vivere, ma anche di “resistere” di fronte alle scelte che altri vogliono fare per noi. Dar vita alle nostre opportunità e creare il nostro universo legale, sociale ed economico. L’autonomia può essere utilizzata positivamente per espandere la nostra zona di libertà e proteggerci da coloro che ritengono di saperne di più».

Altri esperti in ambito di legislazione sui diritti umani e attori politici si sono susseguiti nel tentativo di identificare i potenziali ostacoli all’attuazione dell’articolo 12 della Convenzione – sia a livello europeo che nazionale – condividendo le migliori pratiche tra i partecipanti su come affrontare tali sfide. In tal senso sono stati anche presentati una serie di casi studio, con esempi provenienti dalla Germania, dalla Spagna, dalla Svezia e dalla Lettonia, ai quali è seguita una tavola rotonda su come identificare soluzioni e future prospettive per una piena capacità legale inclusiva.

*Ripresa e adattamento di un testo pubblicato nel sito del CND (Consiglio Nazionale sulla Disabilità), con il titolo Quando le persone con disabilità possono prendere le proprie decisioni? Maria Cristina Cooccoluto è inviata del CND in Europa.

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