Vacanza per le persone con autismo, vacanza per le loro famiglie

Sono un vero e proprio laboratorio sperimentare nella presa in carico globale delle persone con autismo le settimane vacanza promosse dalla Fondazione Bambini e Autismo di Pordenone e in corso di svolgimento nella bella oasi naturale del Parco di San Floriano a Polcenigo. Visite a strutture rurali, gite al mare e anche la gestione della propria residenza, per un’iniziativa che costituisce “un insperato regalo” per le famiglie, ma anche un prezioso momento di educazione all’autonomia per le persone coinvolte

Si prepara la pasta, nella foresteria del Parco San Floriano di Polcenigo (Pordenone)Sono in corso di svolgimento le due settimane vacanza che la Fondazione Bambini e Autismo ONLUS di Pordenone organizza durante l’estate nello scenario del Parco di San Floriano a Polcenigo (Pordenone), oasi naturale straordinaria, ecosistema dove abitano animali e piante in un equilibrio che riempie gli occhi del visitatore.
Nel Parco – che è gestito dall’ERSA (Agenzia Regionale per lo Sviluppo Rurale del Friuli Venezia Giulia) – si trova una foresteria data in uso per brevi periodi a comunità ed è proprio in tale struttura che la Fondazione Bambini e Autismo ha organizzato per il secondo anno la sua attività estiva, coinvolgendo nella prima settimana sette utenti tra adulti e giovani adulti e altrettante famiglie che hanno visto interrotto l’accudimento continuo al loro congiunto.

L’autismo – è sempre bene ricordarlo – è una sindrome assai grave per chi ne è colpito ed estremamente defatigante per chi deve occuparsene in maniera continuativa. Ecco quindi che una settimana di “respiro”, di tregua, in cui fare cose anche banali, senza però lo stress psicologico della presa in carico, diventa “un regalo insperato” per i familiari. Allo stesso tempo, però, anche le persone lontane da casa possono sperimentare un vivere in comune a metà strada tra la vacanza (anche dai familiari) e l’imparare una serie di cose utili alla propria autonomia.

Durante la prima settimana – la seconda sta coinvolgendo un gruppo di ragazzi più giovani – gli utenti hanno fatto base al Parco e lavorato in esso con l’ausilio degli operai forestali, ma si sono anche spostati, visitando ad esempio la Fattoria Didattica di Gelindo dei Magredi, oppure visitando di notte l’Osservatorio Astronomico a Roveredo in Piano o ancora recandosi al mare nella vicina Bibione. Nella foresteria hanno poi cucinato, tenuto in ordine il loro letto, pulito le aree comuni e così via.
«Dietro a queste attività – spiega Giulia Caldi, responsabile delle attività di respiro della Fondazione – vi è un’idea che supera il concetto di assistenza. La nostra filosofia è infatti quella di riabilitare sempre e comunque, creare autonomia, chiedere agli utenti di fare delle cose per sé e per gli altri; insomma, mettere in piedi i presupposti perché anche queste persone possano tirar fuori i talenti che hanno. Non è semplice e neanche facile e tuttavia è possibile».
«Quest’anno in cui la crisi economica comincia a mordere – aggiunge Davide Del Duca, direttore generale della Fondazione di Pordenone – e in cui gli enti pubblici, delegati per missione alla presa in carico delle persone con disabilità, riducono sensibilmente i budget destinati all’assistenza, non è stato facile realizzare queste settimane vacanza e far sì che le famiglie contribuissero alle spese con quote che non incidessero troppo sui loro bilanci. Abbiamo dunque dovuto mettere insieme più enti: dalla Provincia di Pordenone all’Assemblea dei Sindaci della Provincia stessa, fino all’Azienda Sanitaria n. 6 e altri ancora. Oltre a ciò un contributo è venuto anche dall’Associazione Familiari e Amici della Fondazione Bambini e Autismo ONLUS, che unendo insieme familiari e volontari attraverso raccolte fondi ha destinato una cifra anche a questa iniziativa».

La ricaduta sul territorio, sulle famiglie e sugli utenti di queste settimane vacanza è notevole e la soddisfazione per questa iniziativa – che rappresenta un laboratorio sperimentale in regione e in Italia nella presa in carico globale delle persone con autismo – è grande.
A contribuire al successo, come sempre in queste esperienze no profit, sono stati i volontari della Fondazione Bambini e Autismo e quelli del Parco della Pro Loco di Polcenigo, che hanno tra l’altro insegnato ai convenuti l’antica arte del luogo di intrecciare i cesti, un’attività, questa, che è stata molto apprezzata, consentendo a tutti di portare a casa qualcosa realizzato con le proripe mani. E nemmeno questo è poco! (Ufficio Stampa Fondazione Bambini e Autismo)

Per ulteriori informazioni: tel. 0434 29187, relazioniesterne@bambinieautismo.org.
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