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Abruzzo: la Regione mantenga le promesse sull’assistenza autogestita

Il traguardo è l'assistenza personale autogestita e autodeterminataNel corso del convegno denominato Una proposta di legge sulla Vita Indipendente, organizzato il 27 giugno scorso a Montesilvano (Pescara) dal Movimento per la Vita Indipendente dell’Abruzzo [se ne legga in questo sito cliccando qui, N.d.R.], ci era stato promesso che entro il mese di settembre sarebbe stato avviato un tavolo tecnico con gli assessori preposti, per intavolare un discorso nuovo per la nostra Regione, riguardante l’assistenza alle persone con grave disabilità. Purtroppo dobbiamo constatare che siamo ormai alla metà di ottobre e che non se ne sa ancora nulla.

Certo, la nostra Regione è oggi particolarmente impegnata in problemi grandi da risolvere – dal terremoto alle scarse risorse economiche, dovute principalmente allo sperpero di denaro pubblico della passata legislatura – ma è anche vero che il problema dell’assistenza non è mai stato affrontato come avremmo voluto.
In Abruzzo, infatti, l’assistenza alle persone  con grave disabilità viene affidata, solitamente, alle cooperative ed è quindi tramite queste ultime che i Comuni gestiscono il servizio in forma diretta. Ciò che invece chiede il Movimento per la Vita Indipendente è che il servizio venga gestito direttamente dalla persona disabile con progetti studiati su misura, vale a dire in forma indiretta.
Per noi è quasi ovvio che tale modo di gestire la disabilità risulterebbe migliore, in quanto sarebbe la persona stessa a occuparsene. Naturalmente si parla di una persona disabile adulta con piene facoltà cognitive, mentre per i ragazzi e le persone incapaci di autodeterminarsi ci si dovrebbe avvalere di un tutor, che in tal caso potrebbe essere un familiare. Quest’ultimo dovrebbe assumere (per conto della persona con disabilità non in grado di farlo) chi dovrà occuparsi di fornire un’assistenza continua e attenta, in modo da far vivere la persona nel suo ambiente familiare ed escludendo l’ipotesi del ricovero in un istituto che risulterebbe dannoso, oltre che assai costoso per la società.

Ci auguriamo dunque che le promesse fatte vengano mantenute e che si inizi anche nella nostra Regione a parlare e a sperimentare forme diverse di assistenza, come è avvenuto, ormai da molti anni, in altre Regioni italiane.

*Responsabile Movimento per la Vita Indipendente dell’Abruzzo. Componente del Consiglio dell’AIAS (Associazione Italiana Assistenza Spastici) di Lanciano (Chieti).
 

Fate comunque la domanda!
A seguito delle informazioni e dei consigli avuti a Torino, durante la recente Terza Conferenza Nazionale sulle Politiche della Disabilità – da parte di altri leader del Movimento per la Vita Indipendente – si è deciso di presentare comunque, alla Regione, le domande di richiesta dei Progetti di Vita Indipendente per un’assistenza indiretta autogestita e autodeterminata, al fine di sensibilizzare la stessa Regione Abruzzo a prendere atto che esiste questo problema e che pertanto, quanto meno, meritiamo una risposta o meglio ancora una soluzione, visto che in altre Regioni italiane, ormai da anni, l’assistenza alla persona con disabilità viene appunto gestita anche in forma indiretta con progetti personalizzati.
A questo scopo chiediamo dunque a tutti i disabili gravi, specialmente a quelli che usufruiscono già dell’assistenza diretta, di presentare alla Regione la domanda per chiedere l’assistenza indiretta, tramite progetti personalizzati, al fine di poter gestire autonomamente la propria vita e decidere da chi essere assistiti.
Cliccando qui si può visionare il modello della domanda da compilare correttamente, indicando anche, in caso di finanziamento, la rinuncia all’assistenza in forma diretta o ad altro aiuto.
Nicolino Di Domenica

Per ulteriori informazioni: tel. 328 0213632, nicolino.didomenica@tiscali.it.
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