È certamente importante e crea un precedente significativo la decisione presa nei giorni scorsi dall’Università di Brescia, dopo un incontro tra il Rettore dell’Ateneo Augusto Preti con i presidenti dell’UIC (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) di Cremona e Brescia, Genuino Iuzzolino e Claudio Romano.
Nelle scorse settimane, infatti, una ventenne ipovedente di Casalbuttano (Cremona) era stata esclusa dal test d’ingresso per il corso di laurea in Fisioterapia della Facoltà di Medicina e successivamente giudicata, da parte dell’ASL di Cremona, «non idonea a frequentare il corso di laurea in assistente sanitaria», indicato in alternativa al primo.
Come stabilito invece ora dall’Università bresciana, Mara Parmigiani – questo il nome della studentessa – ha già potuto iniziare a frequentare regolarmente il corso per diventare fisioterapista e non sarà la sola persona a beneficiare di tale decisione, dal momento che già dal prossimo anno accademico l’ateneo lombardo riserverà – nei bandi di accesso ai corsi di laurea nelle professioni sanitarie – un numero limitato di posti per studenti con disabilità visive, come già avviene ad esempio nelle università di Firenze e Bari.
«Sono contentissima di questo risultato», ha dichiarato Mara al quotidiano «La Provincia di Cremona». «Non me l’aspettavo, anche se una parte di me in fondo ci sperava ancora. Si tratta di un sogno che si realizza, come lo sarà riuscire un giorno a esercitare la professione di fisioterapista, pur con qualche limitazione che so già mi dovrà essere posta. Mi fa piacere, inoltre, sapere che la mia vicenda tutto sommato è servita anche a cambiare le cose e ad aiutare altre persone; è giusto infatti che anche noi veniamo tutelati per avere gli stessi diritti degli altri». (S.B.)
