Dove sono quei fondi destinati due anni fa all’editoria elettronica accessibile?

Oggi si può tranquillamente dire che non è più la cecità ad impedire di leggere e studiare e lo stesso vale per tante altre persone ipovedenti, affette da dislessia o costrette all’immobilità, che non possono ancora avvalersi, nel nostro Paese, delle grandi potenzialità offerte oggi dallo sviluppo delle tecnologie. E così un gruppo di Cittadini con disabilità – oltre che attenti all’uso del denaro pubblico – scrivono a tutti i senatori e deputati, chiedendo di presentare un’Interrogazione al Governo, per sapere se e quali siano stati gli sviluppi di quel Decreto Ministeriale del 2007 che aveva destinato quasi tre milioni di euro al finanziamento di progetti tesi a rendere accessibili anche alle persone con disabilità un numero di titoli pari alle novità librarie che giungono in forma cartacea nelle maggiori librerie

Creazione grafica che simboleggia la lettura di libri al computer«Ci sembra necessario e urgente evitare che potenzialità importanti per i disabili visivi sfumino, e con quelle una somma notevole di denaro pubblico. Abbiamo dunque deciso di proporre a ciascun parlamentare italiano di sottoscrivere e depositare una Interrogazione al Governo, in particolare al Ministro per i Beni e le Attività Culturali. Intendiamo in tal senso inviare a tutti senatori e ai deputati italiani una lettera, con acclusa l’interrogazione che proponiamo di depositare».
Editoria elettronica, disabilità, nuove tecnologie e la possibilità o meno di leggere libri e studiare come le altre persone: sono questi i temi della lettera che alcuni Cittadini con disabilità – oltre che «contribuenti attenti al denaro pubblico», come loro stessi si definiscono – hanno deciso di inviare ai parlamentari italiani, chiedendo loro di presentare l’interrogazione allegata al Governo. Ben volentieri pubblichiamo qui di seguito entrambi i documenti.

«Gentile Onorevole – Gentile Senatore, riteniamo urgente sottoporle un problema di notevole gravità, e lo facciamo tanto da persone con disabilità, quanto da contribuenti attenti al denaro pubblico, cioè anche nostro. Facciamo appello alla Sua persona per chiederle di volere esercitare il potere di sindacato ispettivo che la Costituzione le attribuisce.
Uno dei problemi principali nella vita delle persone con disabilità visiva, nonché in quella di molti altri disabili, risiede tradizionalmente nel non potere leggere e studiare se non attraverso la conversione dei libri stampati in audio o in caratteri a rilievo Braille, procedimenti assai lenti e costosi. Le nuove tecnologie informatiche hanno radicalmente mutato la situazione, aprendo possibilità di studio e lettura senza precedenti, non solo alle persone con disabilità visiva, ma anche a chi sia affetto da patologie che costringono all’immobilità, così come ai molti affetti da dislessia che necessitano del potere contemporaneamente fruire del testo stampato e della sua lettura in audio.
Ogni libro nasce ormai da tempo quale file di testo; è un file di testo ciò che raggiunge editore e tipografia. E un file di testo è perfettamente leggibile addirittura dai ciechi, grazie a semplici dispositivi tecnologici, quali un sintetizzatore vocale o una barra Braille. Beninteso, questo vale per la narrativa e per gran parte della saggistica, mentre sostanzialmente diverso è il caso dei libri scolastici e universitari, la cui conversione presenta problemi e ostacoli differenti.
Dunque, tenendo presente quanto sopra precisato, affermare che “ciò che impedisce addirittura alle persone cieche di leggere e studiare non è più la cecità” corrisponde alla realtà dei fatti. La consapevolezza ormai solida di tale evidenza ha recato il Parlamento a disporre con l’articolo 1141 della Legge Finanziaria per il 2007 [è la Legge 296/06, disponibile cliccando qui e il riferimento è in realtà all’articolo 1, comma 1141, N.d.R.] uno stanziamento funzionale a fare tesoro di questa opportunità. In tale quadro, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con Decreto firmato dall’allora ministro Rutelli il 18 dicembre 2007, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 82 del 7 aprile 2008, ha destinato 2.750.000 euro al finanziamento di progetti tesi a rendere accessibili anche alle persone con disabilità un numero di titoli pari alle novità librarie che giungono in forma cartacea nelle maggiori librerie.
In dettaglio, il Decreto Ministeriale statuiva che i fondi stanziati sarebbero stati assegnati a progetti che avessero reso disponibili in forma di file un totale di 3.000 titoli ogni anno, di cui 2.000 novità di autore italiano, 500 novità di autore non italiano, da rendere disponibili entro 72 ore dalla distribuzione del libro cartaceo in libreria, oltre ad ulteriori 500 titoli a richiesta degli utenti disabili. “Si tratta di entità tali da assicurare – secondo i dati dell’Associazione Italiana Editori (AIE) – l’accesso a parte assai cospicua delle novità che giungono nelle librerie più importanti”
Il ministro per i Beni e le Attività Culturali Sandro Bondi, cui si chiede che i prlamentari indirizzino l'Interrogazione sull'editoria elettronica accessibileCome è evidente, il Decreto intende puntare ad un radicale, decisissimo – sia per quantità che per tempestività – superamento della situazione attuale, che vede la lettura e lo studio dei ciechi assicurati in massima parte dallo spirito di abnegazione dei disabili stessi, dalla loro capacità e determinata volontà di leggere e studiare, che li porta a dedicare ore e ore di intenso lavoro al perseguimento di un risultato che non è privo di illogicità: trasformare con uno scanner un libro cartaceo in file, cioè in ciò che in buona sostanza il libro era già prima di raggiungere l’editore e la sua tipografia.
In effetti le cifre indicate nel Decreto sono notevoli, stante che esso parla di titoli e di novità librarie. Si pensi che la stessa antica Biblioteca per i Ciechi di Monza, struttura cospicua finanziata anche dal Ministero, non riesce ad assicurare ai disabili della vista più di poche decine di titoli nell’arco di un intero anno e nessuna novità libraria. Questi titoli vengono naturalmente riprodotti in varie copie, così che, come dicono i dati della Biblioteca di Monza, diverse centinaia di disabili possono fruire di una copia in braille, o in caratteri a stampa ingranditi, o di una copia del file. Ma se si contano i titoli, non si superano le poche decine in totale nei 12 mesi. Per questo il Decreto ha suscitato e suscita – comprensibilmente – grandi aspettative, ma ad oggi non è noto quali progetti siano stati scelti, né quali siano stati depositati. Ed è trascorso oltre un anno e mezzo.
Grande è l’attesa di potere leggere con minori difficoltà; grande è l’attesa di vedere la somma di 2.750.000 euro bene e utilmente spesa. Ci permettiamo di attirare la Sua attenzione sull’urgenza di portare ad attuazione una decisione di palese importanza. Lo facciamo certo essendo persone direttamente interessate al merito del provvedimento, tanto quanto contribuenti attenti alla più efficace e oculata allocazione del denaro pubblico. Le chiediamo dunque di rivolgere al Ministro competente, il Ministro per i  Beni e le Attività Culturali, l’Interrogazione che trascriviamo qui sotto».

L’Interrogazione
Al Ministro per i Beni e le Attività Culturali
Per sapere – premesso che:
1.
Uno dei problemi principali nella vita delle persone con disabilità visiva risiede tradizionalmente nel non potere leggere e studiare se non attraverso la conversione dei libri stampati in formati diversi da quello comune quali la registrazione audio e la trascrizione in caratteri a rilievo braille – procedimenti assai lenti e costosi;
2. Le nuove tecnologie informatiche hanno radicalmente mutato la situazione, aprendo possibilità di studio e lettura senza precedenti non solo alle persone con disabilità visiva, ma anche a chi sia affetto da patologie che costringono alla immobilità, così come ai molti affetti da dislessia che necessitano del potere contemporaneamente fruire del testo stampato e della sua lettura in audio;
3. Ogni libro nasce da tempo quale file di testo, e tale file è perfettamente ormai leggibile grazie a semplici dispositivi tecnologici quali un sintetizzatore vocale o una barra braille;
4. Affermare che «ciò che impedisce addirittura alle persone cieche di leggere e studiare non è più la sola cecità» corrisponde alla realtà dei fatti;
5. La consapevolezza di tale evidenza ha recato il Parlamento a disporre con l’articolo 1141 della Legge finanziaria 2007 uno stanziamento funzionale a fare tesoro di questa opportunità;
6. In tale quadro il Ministero per i Beni e le attività culturali, con Decreto firmato dal Ministro Rutelli il 18 dicembre 2007, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 82 del 7 aprile 2008, ha destinato 2.750.000 Euro al finanziamento di progetti tesi a rendere accessibili anche alle persone con disabilità un numero di titoli pari alle novità librarie che giungono in forma cartacea nelle maggiori librerie;
7. Non è ad oggi noto – nonostante il tempo trascorso – quali progetti siano stati finanziati

Per sapere:
– se progetti siano stati depositati;
– se i progetti depositati siano stati esaminati;
– se e quali progetti siano stati finanziati.
Un’impossibilità verosimile è sempre preferibile a una possibilità che non convince (Aristotele).

I Cittadini che hanno lanciato l’iniziativa mettono a disposizione i loro indirizzi di posta elettronica per chi vorrà aderire alla stessa (scrivendo semplicemente a uno di loro): c.loiodice@fastwebnet.it (Carlo Loiodice); ftranfaglia@gmail.com (Francesco Tranfaglia); serenella2000@fastwebnet.it (Serenella De Rosa); paolo@pietrosanti.net (Paolo Pietrosanti); daniela.floriduz@istruzione.it (Daniela Floriduz); i.cuomo@libero.it (Igino Cuomo).
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