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L’ANFFAS ottiene in Sicilia le prime risposte sull’inclusione scolastica

Bimbo in carrozzina a scuola fotografato di spalleIn risposta alle costanti segnalazioni da parte delle famiglie di situazioni di grave violazione dei diritti degli alunni e degli studenti con disabilità, l’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) ha intrapreso e attivato diverse iniziative a livello nazionale – ma anche a livello regionale e locale – di concerto con le strutture associative del territorio. Ebbene, i primi risultati di tali attività sono già arrivati:
– a livello nazionale, in particolare, con l’avvenuto incontro dell’Associazione con il ministro Gelmini, nell’ambito della Consulta delle Associazioni e all’interno dell’Osservatorio Ministeriale di cui l’ANFFAS fa parte [su tale incontro si legga approfonditamente nel nostro sito cliccando qui, N.d.R.]. A ciò seguiranno dei Tavoli Tecnici al fine di intervenire in primo luogo sulle situazioni più gravi e urgenti, quali soprattutto la questione del numero eccessivo di alunni all’interno delle classi e di alunni con disabilità nella stessa classe e la formazione iniziale e in servizio dei docenti, curricolari e di sostegno;
– a livello regionale e locale – ed esattamente in Sicilia – con le prime risposte da parte dell’Ufficio Scolastico Regionali e di quelli Provinciali su alcuni punti in precedenza segnalati.

Nel mese di ottobre, infatti, insieme all’ANFFAS Sicilia, l’ANFFAS Nazionale aveva richiesto all’Ufficio Scolastico Regionale e alla Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione del Ministero di disporre una serie di ispezioni presso gli Istituti scolastici siciliani di ogni ordine e grado, per verificare quale fosse l’effettivo trattamento subìto dagli alunni con disabilità nelle scuole dell’isola e se vi fosse o meno il rispetto della normativa in materia (con particolare riferimento allo svolgimento di attività differenziate all’esterno della classe di appartenenza), individuando, eventualmente, le relative responsabilità e senza dimenticare nemmeno l’incresciosa situazione verificatasi nella Provincia di Messina, dalla quale erano giunte numerose segnalazioni circa la riduzione delle ore di sostegno a moltissimi alunni con disabilità, anche grave e gravissima [di questa iniziativa si legga nel nostro sito cliccando qui, N.d.R.]
In questi giorni l’Associazione ha ricevuto le prime risposte da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale Siciliano, il quale ha emesso, il 10 novembre scorso, una nota a firma del direttore generale, Guido Di Stefano, rivolta alle Istituzioni Scolastiche di ogni ordine e grado della Sicilia, mettendole al corrente della segnalazione ricevuta dall’ANFFAS e con particolare riferimento all’«allontanamento sistematico dalla classe degli alunni disabili senza che ciò sia previsto dal Piano Educativo Individualizzato e concordato tra docente specializzato e docenti regionali».
Il Direttore Generale ha ribadito inoltre che «il processo di integrazione debba aver luogo in via privilegiata all’interno delle classi di inserimento e che l’espletamento di attività laboratoriali specificamente destinate agli alunni disabili debba avvenire solo se previsto nell’ambito del Piano Educativo Individualizzato e quindi solo se finalizzato al raggiungimento degli obiettivi ivi declinato». Ha infine invitato i Dirigenti delle Istituzioni Scolastiche siciliane a «vigilare sulla corretta attuazione dei processi di integrazione e sul rispetto della normativa vigente in materia».

Particolare di alunna con disabilità sul banco di scuolaPer quanto concerne invece la segnalata presunta significativa riduzione – specie nella Provincia di Messina – del numero delle ore di sostegno settimanali riconosciute agli alunni con disabilità – compresi quelli in situazione di gravità (ai sensi dell’articolo 3, comma 3 della Legge 104/92) e anche rispetto a quelle assegnate a ciascuno nello scorso anno scolastico – il dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Messina, Gustavo Ricevuto, ha chiarito che il numero dei docenti di sostegno appartenenti all’organico di diritto nella Provincia è pari a 1.133numero non sufficiente, per sua stessa ammissione, a coprire le esigenze di insegnamento individualizzato del territorio.
Il Dirigente ha anche esposto i criteri che hanno ispirato l’operato del Gruppo di Lavoro Provinciale (GLH) nel richiedere l’assegnazione di ulteriori unità di sostegno all’Ufficio Scolastico Regionale della Sicilia, ovvero: individuazione della diagnosi clinica secondo l’ICD10 [è la decima revisione della Classificazione Internazionale ICD delle Malattie e dei Problemi Correlati, proposta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, N.d.R.]; presenza della documentazione completa a corredo delle richieste di sostegno in deroga da parte dei Dirigenti Scolastici; presenza del verbale attestante lo stato di handicap con connotazione di gravità ai sensi della Legge 104/92, articolo 3, comma 3; numero di docenti di sostegno in ruolo già operanti nelle istituzioni scolastiche; articolazione logistica delle Istituzioni Scolastiche (uno o più plessi).
L’Ufficio Scolastico Provinciale ha voluto poi ribadire la «particolare concitazione» del contesto nel quale si è trovato ad operare il GLH, sia a causa della ristrettezza temporale, sia per il continuo aggiornamento delle documentazioni in possesso delle scuole, il tutto da convogliare nell’obbligata individuazione dei 288 posti in deroga concessi che, si dice nella nota, «con tutta ovvietà non potevano soddisfare compiutamente le diverse esigenze prospettate».

E ancora, nella nota viene chiarito – su richiesta dell’ANFFAS e a seguito dell’ambiguità in merito a una precedente circolare emessa dallo stesso Ufficio – che anche per gli alunni con disabilità di età maggiore ai 18 anni si garantisce il supporto all’inclusione scolastica, principalmente tramite l’assegnazione dell’insegnante di sostegno, fino al conseguimento del titolo di diploma ben oltre i 21 anni di età, purché l’ingresso dell’allievo nel grado superiore avvenga in età di assolvimento dell’obbligo di formazione.
Bimbo con disabilità a scuola insieme a insegnante di sostegnoCi preme infine sottolineare che il Dirigente esprime la «propria amarezza per tutte le incresciose situazioni che annualmente scaturiscono dalle sempre crescenti situazioni contrattive emanate dagli Organi Ministeriali» e si dichiara disponibile a «concertare con le Associazioni di riferimento percorsi e strategie operative idonei, pur nel rispetto degli incontrovertibili dati numerici».

L’ANFFAS desidera a questo punto ringraziare gli Uffici Scolastici che hanno risposto in maniera tempestiva alle richieste e resta ancora in attesa di un compiuto riscontro da parte della Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione del Ministero, al fine di dare ancor più concrete risposte agli alunni e studenti con disabilità e alle loro famiglie e garantire loro il rispetto del diritto allo studio.
L’Associazione realizzerà un ulteriore approfondimento e verifica in merito e continuerà a monitorare con attenzione la situazione dell’inclusione scolastica in Sicilia, insistendo nel richiedere che venga avviata una serie di ispezioni, pur a fronte delle ulteriori informazioni fornite, per verificare che la normativa sia attentamente e omogeneamente rispettata.
L’ANFFAS, inoltre, si dichiara intenzionata a intraprendere simili iniziative, sempre unitamente alle strutture associative territoriali, anche in ogni altra Regione, Provincia e Città d’Italia, laddove si riscontrino, come in questo caso, palesi e gravi violazioni dei diritti degli alunni.
In ogni caso, l’Associazione invita tutti i genitori e familiari a rendersi parte attiva per la verifica del percorso di inclusione scolastica dei propri congiunti, concertando con le Associazioni di riferimento opportune azioni da intraprendere e attivandosi, laddove ciò non sia garantito dall’Istituto Scolastico, richiedendo innanzitutto di avere copia di tutta la documentazione relativa all’alunno con disabilità. A tal fine, l’ANFFAS ha predisposto una bozza di lettera di richiesta (disponibile cliccando qui) che può essere utile anche come promemoria rispetto a tutti gli atti che devono essere predisposti dalla scuola e che la famiglia deve conoscere e condividere.

*Presidente ANFFAS Sicilia.
**Presidente nazionale
ANFFAS.

Per ulteriori informazioni: Roberta Speziale, Responsabile Area Comunicazione e Politiche Sociali dell’ANFFAS, tel. 06 3611524 (int. 15), roberta.s@anffas.net.
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