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L’accessibilità rende internet migliore per tutti

Giovane in carrozzina al computer, fotografato dall'altoImmaginate di non riuscire ad utilizzare un mouse per aprire un web browser (un classico “programma navigatore”, che permette di visualizzare ma non di modificare le pagine internet), oppure una tastiera per scrivere un messaggio di posta elettronica. O ancora, cosa potrebbe succedere qualora non riusciste a distinguere i colori sullo schermo di un computer o a digitare le cosiddette “lettere distorte” (distorted letters) al momento di comprare dei biglietti per un concerto o iscrivervi ad un corso.
Malgrado i progressi tecnologici mirati a rendere internet sempre più semplice da usare, il World Wide Web (meglio noto come “www”) non è poi così “spalancato” per moltissime persone. Ma oggi il crescente numero di persone con disabilità e di operazioni che possono essere compiute online hanno portato le compagnie a riflettere sull’eventualità che rendere i propri siti più accessibili possa rappresentare un ottimo affare. Per questo motivo stanno assumendo consulenti e formando programmatori affinché ciò possa davvero verificarsi.

«Al giorno d’oggi – afferma Dmitri Belser, direttore esecutivo del Centro per la Tecnologia Accessibile di Berkeley, California – i siti internet sono la porta di entrata virtuale di un’attività. Se non riesci a entrare, non puoi concludere il tuo affare e di conseguenza perdi un cliente».
Negli Stati Uniti sono più di 50 milioni le persone con una disabilità, stima che comprende persone non vedenti, non udenti, con disabilità motorie o con problematiche intellettive e neurologiche. Il World Wide Web Consortium (W3C), che sviluppa standard per internet, ha pubblicato delle linee guida destinate ai progettisti in modo da supportarli nella realizzazione dei siti più accessibili. In esse sono comprese anche le raccomandazioni per includere testi equivalenti per le immagini, didascalie per i contenuti audio e video e per la realizzazione di “scorciatoie da tastiera” per chi non può utilizzare un mouse. «Quando il web è ben progettato – nota Shawn Lawton Henry, coordinatrice della WAI (Web Accessible Initiative) – esso è davvero abilitante, consentendo alle persone di fornire il loro contributo a un pari livello».

La maggior parte dei siti internet del Governo Federale degli Stati Uniti devono essere accessibili per legge, mentre le compagnie private non hanno l’obbligo legale di fare proprie queste caratteristiche. Jim Thatcher, che ha sviluppato lo screen reader (programma che legge tutto quanto appare su uno schermo di computer) dell’IBM, usato da molte persone non vedenti per leggere su internet, afferma tuttavia che la minaccia di cause sui diritti civili ha contribuito a fornire “motivazioni extra” ad alcune compagnie commerciali.
Lo scorso anno, ad esempio, Target Corp. ha pattuito un pagamento di 6 milioni di dollari ai querelanti, a seguito di una causa di class action in California, in quanto quelle persone non erano in grado di utilizzare il sito internet della compagnia. Thatcher, che ha partecipato al processo come “testimone esperto”, ha sostenuto in tal sede che molti link presenti nel sito della Target Corp erano del tutto inaccessibili al sofware di screen reading.
Shawn Lawton Henry, coordinatrice della WAI (Web Accessible Initiative)Anche Apple Inc. ha raggiunto un accordo con lo Stato del Massachusetts per modificare il programma iTunes e renderlo accessibile alle persone non vedenti. «Non c’è dubbio – sottolinea ancora Thatcher, che attualmente lavora con Amazon.com per implementarne il sito – che le aziende stiano cercando maggiormente “di guardarsi intorno” dopo questi casi». L’iPhone della Apple, ad esempio, è stato elogiato per le sue caratteristiche di accessibilità, che includono uno screen reader audio, fornito come accessorio standard dell’apparecchio.

Sapere bene come le persone con disabilità usino internet è il primo passo per rendere accessibile il web, sostengono gli esperti. E al quartier generale della Yahoo Inc., nella Silicon Valley, un Accessibility Lab – vero e proprio “laboratorio per l’accessibilità” – consente ai programmatori e agli sviluppatori di provare vari sofware e hardware di tecnologia assistiva.
I direttori di quel laboratorio, Victor Tsaran e Alan Brightman spiegano ai vari visitatori il funzionamento dei software di screen reader, fanno loro provare le tastiere in Braille, sistemi di puntamento controllati con il movimento del capo, joystick, trackball e altri strumenti utilizzati dagli utenti con disabilità per navigare in intenet. «Il nostro obiettivo – spiega Tsaran, persona non vedente – è quello di far sentire le persone più a loro agio con le disabilità e il nostro compito è quello di far sì che la tecnologia lavori per le persone. L’accessibilità è una grande, grande e ancora grande parte di questo percorso».
Il laboratorio della Yahoo Inc., avviato circa due anni fa, è aperto ai dipendenti dell’azienda, come a tutti gli sviluppatori delle altre compagnie. «La nostra opinione – dichiara Brightman –  è che ogni cosa dovrebbe essere il più accessibile possibile. Non mettiamoci quindi in competizione sulla possibilità che una persona con disabilità possa utilizzare un sito o l’altro».

Victor Tsaran, non vedente, è direttore del Laboratorio per l'Accessibilità della Yahoo, insieme ad Alan BrightmanGuy Thomas di San Leandro, sempre in California, che ha un movimento del braccio molto ridotto a causa di una disabilità neuromuscolare, si diverte con molti giochi su internet, utilizzando un trackball e un mouse stick. Secondo Guy alcuni giochi hanno realizzato degli adattamenti per mosse più impegnative, come lo schiacciare un tasto tenendone premuto un altro. «Questi miglioramenti – dichiara – sono fondamentali per potermi divertire con un nuovo gioco sul web. Anche perché quando stai giocando una partita, sei in uno di quei pochi posti dove “non devi essere disabile”. Sei solo un ragazzo che gioca una partita; se però trovi un ostacolo anche lì, è praticamente la stessa cosa che ritrovarmi su un campo di basket e non riuscire a lanciare la palla nel canestro».

A parere degli esperti, le caratteristiche di accessibilità rendono internet migliore per tutti. Ad esempio, l’abilità di zoomare su una mappa o di ingrandire il carattere è stata concepita per le persone con problemi di vista, ma è poi diventata utile per tutti. «Proprio come per i marciapiedi», è il commento di Britghman. «Tu costruisci una rampa per le persone in carrozzina e non ottieni solamente un marciapiedi migliore per questi utenti, ma anche per passeggini, corrieri o persone con bagagli».
Yahoo ha recentemente realizzato degli aggiornamenti alla propria home page, in modo tale da rendere più semplice la navigazione nella pagina alle persone che usano uno screen reader. La compagnia ha inoltre introdotto una versione audio del verificatore CAPTCHA, ovvero delle già citate “lettere distorte”, non allineate, scritte con font differenti, per gli utenti che non possono vederle o comprenderle.
Dal canto suo, Google Inc. – i cui programmatori hanno usufruito anch’essi dell’Accessibility Lab della Yahoo – ha recentemente introdotto dei sottotitoli generati automaticamente per i video nel proprio sito su You Tube, per renderli accessibili alle persone sorde o con problemi di udito. «Tutto sta nella consapevolezza – secondo Shawn Lawton Henry – in quanto spesso se non conosci nessuno con una disabilità, non sei portato a pensare a determinate cose».

*Traduzione e adattamento di un testo apparso sul sito di «The New York Times» (disponibile cliccando qui), con il titolo Efforts Under Way to Make Web More Accessible, a cura di The Associated Press.

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