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C’è chi lavora, ad Haiti, per aiutare gli «ultimi tra gli ultimi»

Un'immagine del terremoto di Haiti del 12 gennaio 2010Lo sconvolgimento causato dal terremoto del 12 gennaio ad Haiti va ad aumentare l’esposizione dei bambini ad abusi, violenza e persino traffico. «Paradossalmente – ha dichiarato infatti Raffaele Salinari, presidente di Terre des Hommes, organizzazione non governativa internazionale che si occupa di aiuto diretto all’infanzia in difficoltà nei Paesi in via di sviluppo – la forte richiesta di adozioni da parte dei Paesi ricchi non fa che aumentare il rischio che reti di trafficanti rafforzino la loro presenza in quella nazione e approfittino del vuoto istituzionale per sottrarre i bambini lontani dalle loro famiglie e destinarli al “migliore offerente”».
Terre des Hommes è convinta dunque che il governo e la società civile haitiana debbano essere aiutati dalla comunità internazionale e dalle agenzie umanitarie per metterli in grado di superare questo difficile momento e porre in essere strumenti efficaci per proteggere i minori, che costituiscono il futuro di quel Paese. In tal senso si guarda soprattutto a leggi specifiche contro l’abuso, la violenza e il traffico e a una più ampia scolarizzazione e sviluppo sociale. «Da parte nostra – ha aggiunto Salinari – stiamo pianificando interventi a lungo termine per assicurare ai bambini di Haiti istruzione, assistenza sanitaria e un posto sicuro in cui vivere anche dopo la prima emergenza. Per questo siamo attivi già da adesso per rafforzare il nostro programma di sostegno a distanza dei bambini più bisognosi, una forma di solidarietà che rispetta il principio di sussidiarietà nell’interesse superiore del minore e aiuta concretamente le loro famiglie, mettendo in moto un circolo virtuoso che porta a un grado maggiore di sviluppo».
Rafforzare il sostegno a distanza e far sì che l’Italia conservi il rigore che ha finora connotato il nostro Paese nelle pratiche di adozione internazionale, soprattutto in Paesi di emergenza, come succede ora ad Haiti: sono dunque questi gli obiettivi principali di Terre des Hommes.

In questo spazio di aggiornamento dedicato alle conseguenze del drammatico sisma che ha colpito il poverissimo Paese centroamericano, ci piace poi segnalare il prezioso lavoro che sta svolgendo per le persone con disabilità l’organizzazione CBM International-Together We Can Do More, il cui gruppo italiano CBM Italia-Insieme per fare di più scrive nel proprio sito: «Sappiamo che durante i terremoti le persone disabili sono le più vulnerabili. Per questo motivo CBM è già impegnata per fornire soccorso e riabilitazione alle persone disabili e a coloro che sono diventati disabili a causa del collasso degli edifici. Oggi, abbiamo davvero bisogno del tuo aiuto per fare la differenza sul campo ed essere accanto agli ultimi degli ultimi, ai più disperati del nostro pianeta». Un messaggio – quello degli “ultimi tra gli ultimi” – che risulta assai difficile non condividere, pensando alla situazione di un Paese come Haiti che, pur avendo ratificato nel luglio del 2009 la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, vede da sempre le sue migliaia di persone con disabilità in situazioni particolarmente drammatiche, confermando duramente le parole di chi sostiene che «disabilità e povertà si rafforzano sempre a vicenda, in un perverso rapporto di causa ed effetto». Questo, naturalmente, senza contare le altre migliaia di persone “divenute disabili” proprio a causa della recente catastrofe.
Il contributo a CBM, dunque, potrà aiutare a fornire «cibo, un tetto e soccorso di prima emergenza alle persone disabili coinvolte dal terremoto; chirurgia e riabilitazione per i feriti e per coloro che hanno riportato traumi durante il sisma; supporto sul lungo periodo alle persone affette da disabilità per ricostruire la loro vita». (S.B.)

Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa Terre des Hommes Italia, tel. 02 28970418, ufficiostampa@tdhitaly.org (per richiedere subito il sostegno a distanza di un bambino di Haiti, si può cliccare qui).
– CBM Italia-Insieme per fare di più, tel. 02 72093670, info@cbmitalia.org.
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