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Anche le Olimpiadi per Brian McKeever

Brian McKeever in azioneTrent’anni, sette medaglie (di cui quattro d’oro) già vinte ai Giochi Paralimpici, una malattia della vista (la degenerazione maculare denominata sindrome di Stargardt) che lo ha reso non vedente al 90% e una particolare abilità a praticare lo sci di fondo riuscendo a “sentire” l’atleta che lo precede al punto da capire la pista.
È il canadese Brian McKeever e sta per entrare nella storia dello sport quale primo atleta a partecipare sia alle Olimpiadi che alle Paralimpiadi Invernali, come succederà nelle prossime settimana “a casa sua”, ovvero in occasione dei Giochi di Vancouver (dal 12 al 28 febbraio le Olimpiadi, dal 12 al 21 marzo le Paralimpiadi).

Già in ambito di Olimpiadi Estive vi sono stati alcuni casi di partecipazione “duplice” (la nuotatrice sudafricana Natalie Du Toit, la maratoneta statunitense Marla Runyan, la giocatrice polacca di tennis tavolo Natalia Partyka, la tiratrice con l’arco azzurra Paola Fantato e quella neozelandese Neroli Fairhall), ma è appunto la prima volta che questo sta per succedere anche nella tornata olimpica invernale.
Nei Giochi Paralimpici McKeever aveva gareggiato con il fratello Robin come “guida”, ma poi ha deciso qualche anno fa di voler coronare il proprio sogno e ha cominciato quindi ad allenarsi da solo, prendendo parte, nel 2007, ai Campionati Mondiali di sci nordico in Giappone, dove ottenne il ventunesimo posto (su centoventi partecipanti) nella 15 chilometri pattinata.

«Non ci sarà Robin – ha dichiarato Brian – e tuttavia so di far parte di una grande squadra che saprà starmi vicino. Di “guide”, del resto, ce ne saranno un sacco, solo che dovrò ricordarmi che non gareggeranno con me, ma contro di me!».
«Brian è un grande atleta – ha voluto sottolineare Sara Renner, medaglia d’argento per il Canada alle Olimpiadi Invernali di Torino 2006 – e una persona intelligente. Lavora molto duro e non parla mai della sua disabilità. Per tutti noi è una vera e propria “fonte di ispirazione”, per superare i nostri ostacoli ed essere ottimisti».
A Vancouver McKeever parteciperà certamente alla 50 chilometri tecnica classica e presumibilmente anche alla 15 chilometri. L’auspicio delle autorità canadesi – sportive e non – è che il suo gesto «serva da esempio per ispirare tanta gente, disabile e non». Oltre a farlo nostro, seguiremo senz’altro con simpatia le prestazioni di Brian sia alle Olimpiadi di febbraio che alle Paralimpiadi di marzo. (S.B.)

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